domenica 19 aprile 2020

Un'idea di felicità

Un'idea di felicità
di Luis Sepúlveda e Carlo Petrini 
Guanda ed. 


La felicità è ancora di questo mondo? In un'epoca frettolosa e spesso cupa, dai ritmi di vita e di lavoro innaturali, dov'è finito il tempo per la vita, per la persona, per la condivisione? C'è ancora, è la risposta di Luis Sepùlveda e Carlo Petrini, purché sappiamo trovarlo, rubando ai nostri giorni frenetici lo spazio per far germogliare un seme, per scambiarci un aneddoto spezzando il pane, o per fare la nostra parte nella battaglia per un mondo più sostenibile e generoso. Dall'Amazzonia al cuore dell'Africa, dall'esperienza amara dell'esilio all'abbraccio collettivo di Terra Madre, ricordi e pensieri di due autori d'eccezione si intrecciano in una conversazione che attraversa attualità e letteratura, gastronomia e politica, difesa della natura e della tradizione. Tra incontri e racconti, storie di grandi leader e di piccoli eroi del quotidiano, Petrini e Sepùlveda ci guidano alla ricerca di quel diritto al piacere che è oggi il più rivoluzionario, democratico, umano degli obiettivi. Con la lentezza e la saggezza della lumaca, però. Perché anche noi possiamo smettere di correre verso una destinazione ignota, e ricominciare pienamente a esistere.

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Ci ha lasciati Luis Sepùlveda. Spesso quando un "scrivente" muore si va alla ricerca dei suoi libri per leggere, per stare vicino a lui, per tornare a quella amicizia che unisce lettori e scrittori anche se non si sono mai conosciuti di persona. Perché chi ti racconta una storia fa con te una parte di strada. E tornare su quei passi diventa una sorta di omaggio. Di Luis avevo letto soltanto le favole per bambini. Bisognava correre ai ripari. Ho guardato i suoi libri ma in questo periodo, chi sa perchè, faccio veramente fatica a perdermi nelle storie. Preferisco leggere libri che mi raccontano e mi parlano in modo diverso della vita. Ho letto libri sul coraggio e sulla felicità. Saggi. E tra tutti quelli di Sepùlveda mi sono soffermata su questo e l'ho preso in e-book (al momento cartaceo non  era disponibile). Che dire. L'ho divorato in poche ore. Mi sono fatta una bellissima chiacchierata con questi 2 autori e ne sono uscita con un sorriso sulle labbra e la consapevolezza che il mondo lo si cambia nelle piccole cose e che tante piccole cose possono portare a grandi, enormi cose. 

Il libro è diviso in 3 parti:
- Conversazione tra Carlo Petrini e Luis Sepùlveda. 
- Sette idee di futuro di Luis Sepùlveda
- Sette idee di futuro di Carlo Petrini

Nella prima parte ci troviamo davanti a una intervista / chiacchierata a 4 occhi tra i 2 autori. Carlo Petrini parte dal libro "Storia di una lumaca..." per parlare di lentezza, un'idea che accomuna entrambi perchè nella lentezza c'è la ricerca della vera felicità che si nasconde nelle piccole cose. Sopratutto nella convivialità del cibo. Carlo Petrini e fondatore di Slow Food e Presidente di Terra Madre. Gli aneddoti della vita Sepùlveda non mancano e ti sembra davvero di parlare con un amico. Molti i riferimenti alla storia dell sud-america e alla politica. 

"{...}il diritto al piacere. Inteso non come lusso, ma come la libertà che ti garantisce gioie semplici, anche solo passeggiare per la tua città, contemplare la vita, guardarti intorno e scoprire piccoli elementi di felicità."

Entrambi condividono la ricerca della felicità nelle piccole cose. Ed entrambi danno al cibo e al momento in cui ci sediamo insieme a tavola un'importanza fondamentale per quella felicità. E se ci pensiamo, effettivamente, molti momenti felici della nostra vita sono legati al cibo. A me capita di aspettare con ansia il Natale perchè ci sarà il torrone. Almeno quando vivevo in Spagna era così, purtroppo la tradizione in Italia del piatto di torroni come dolce l'ho persa ma è ancora uno dei miei più bei ricordi felici. Oggi, ad esempio, faremo la carne alla braccia. I miei figli non vedono l'ora e so per certo che ricorderanno sempre i loro papà che accende il fuoco. Oppure le fragole! Quando finalmente è stagione di fragole! E le cene in famiglia. Il pasticcio a Pasqua. O anche, semplicemente una pizza in compagnia. 

"Non importa come sia composta la base del piccolo gruppo umano che è la famiglia, non importa se sia un vincolo ufficiale, o religioso, o di altro tipo. Conta il loro sedersi a tavola, consumare la narrazione del cibo, intessere la narrazione del giorno. Non è un aspetto esclusivo della società occidentale, né di quella moderna. In tutte le vecchie culture, il momento sublime della vita è sempre stato questo, intorno al fuoco, insieme."

Da leggere e sottolineare tutto il passaggio su Allende che intervistato da un giornalista francese spiega in poche parole che la rivoluzione, le rivoluzioni, servono solamente per avere la felicità. 

"Questa rivoluzione si fa per vivere e essere felici, non per diventare una dittatura." 

E poi i tanti riferimenti alla saggezza contadina e degli artigiani. 

"Chi lavora la terra, chi fa il pescatore, chi sa rapportarsi con la natura per procurarsi nutrimento in maniera rispettosa è una persona da conoscere e da ascoltare. Spesso sono ritenuti gli ultimi, i più umili, ma a ben vedere possono insegnarci tanto, spiegarci molto della vita."

Poi ci sono le 2 parti con le "Sette idee di futuro" in cui gli autori parlano di:
- Un'idea di felicità
- Un'idea di letteratura / gastronomia
- Un'idea di sviluppo
- Un'idea di condivisione
- Un'idea di nutrimento
- Un'idea di natura
- Un'idea di politica

Ognuno raccontando di se, con le proprie idee e riflessioni. Cosa è la letteratura o come si può cucinare senza sprechi. Sembrano 2 temi lontanissimi e invece in questo libro trovano una strada comune. Quella dei piccoli piacere, della condivisione, della felicità. Raccontare a tavola, a fine giornata, quanto si è successo. Condividere il racconto davanti a un piatto preparato con amore. 

"Perché quando si narra la propria giornata, la descrizione non è mai fedele. L’immaginazione dà sempre un contributo e arricchisce il gesto semplice di condividere la propria esperienza del quotidiano. E cos'è questa, se non letteratura? Perché la letteratura consiste proprio nel raccontare la realtà con il contributo dell’immaginazione, che la fa più presente, più ricca, più stimolante, le dona una capacità di seduzione maggiore che riflette, semplicemente, quella della vita stessa."

Insomma mi è piaciuto davvero molto e ho scoperto molte cose che non sapevo, conosciuto persone straordinarie che si prendono cura delle loro comunità. 



venerdì 10 aprile 2020

Maddalena penitente di Donatello - cose che non vedo dalla mia finestra

Prendo spunto dal titolo del libro di Giovanna Zoboli per aprire una finestra che mi porti un po' lontana in questi giorni di chiusura. Dalla mia finestra vedo sempre le stesso cose. E ho bisogno di vedere lontano, un po' come quando sento la necessità di andare al lago (o al mare) per perdermi nell'orizzonte.

Maddalena penitente (Donatello) - Wikipedia


Non che io abbia scelto proprio lei perchè oggi è venerdì santo. E' solo una coincidenza. Ma lei per me è stato uno shock. Davvero. Primo estate a Firenze, quando studiavo italiano. Mi ero iscritta anche a un corso di arte, per visitare i musei senza code e con una guida speciale, studiando divertendosi e analizzando alcune opere d'arte dei musei fiorentini. Ma al Museo dell'Accademia sono andata da sola. Non era uno dei musei o delle piazze del corso. Ma io come potevo perdermi i cori del Duomo e le Porte del Paradiso? E così ho comprato il biglietto, arrabbiandomi molto nel sapere che la tessera universitaria non prevedeva nessun sconto (e come è possibile????). 

Sono entrata e ho vagato tra marmi, sale, mi sono persa per un bel po davanti alla Porte del Paradiso, a guardare ogni dettaglio. Ho visto gli studi della cupola di Santa Maria dei Fiori e poi ho iniziato le sale con tutte quelle cose d'oro che si usano in chiesa e che non mi hanno mai importato granché nello studio dell'arte. E poi, sono entrata in questa stanza un po' più buia delle altre, che aveva questa scultura di legno (di legno, ma ve ne rendete conto! di legno!) lì, in mezzo, con una luce potente sopra. 

Maddalena penitente (Donatello) - WikipediaMaddalena penitente (Donatello) - WikipediaFile:Donatello, maria maddalena 10.JPG - Wikipedia

E così bella, così reale, così vera. Guardandola ho cominciato a piangere, anche qui. Perché lei trasmette davvero tutto il dolore e la sofferenza della solitudine e della vecchiaia. Ti pare di poter parlare con lei. Ti viene voglia di abbracciarla. 

L'arte trasmette emozioni. E arriva, come i libri, nei momenti giusti. Quando da sola in un museo ti trovi davanti a un capolavoro. 

Ho pagato il biglietto del museo altre 5 volte da allora. Ogni volta che andavo a Firenze dovevo entrare a trovarla. E ci tornerò ancora. 

Stasera niente cellulare - Antonio Ferrara

Stasera niente cellulare
Antonio Ferrara
Le rane - Interlinea ed.




«E pensare che è tutta colpa mia. Veramente non l'ho fatto apposta, a far cadere il cellulare del papà. Sono cose che capitano». 

E così, quella sera, Luca e la sua famiglia si trovano a cenare in silenzio, un silenzio mai sentito prima, anche perché il papà, arrabbiato, ha vietato anche la tv. Ma ecco che, a un tratto, è proprio il papà, forse per rompere quel silenzio imbarazzante, a dire qualcosa, e la serata comincia a prendere una piega molto diversa dal solito... 

Consigliato dai 7 anni.

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Cosa ha questo libro da donarci oggi? Dal titolo è chiaro l'argomento che affronteremo. La comunicazione continua, senza pause. Sempre collegati al cellulare. E si potrebbe pensare che è un libro per parlare ai ragazzi di quanto sia dannoso starsene sempre con il cellulare in mano, se non che il cellulare protagonista di questo libro non è di un ragazzo ma del papà. 

E allora si capovolge un po' tutto. Perché guardarci allo specchio e vedere i nostri errori può far male. Giusto? Come mai a cena abbiamo il cellulare sul tavolo? Perché lasciamo la TV accesa? 

mercoledì 8 aprile 2020

Nike di Samotracia - cose che non vedo dalla mia finestra

Prendo spunto dal titolo del libro di Giovanna Zoboli per aprire una finestra che mi porti un po' lontana in questi giorni di chiusura. Dalla mia finestra vedo sempre le stesso cose. E ho bisogno di vedere lontano, un po' come quando sento la necessità di andare al lago (o al mare) per perdermi nell'orizzonte.


La Nike o Vittoria di Samotracia è una delle sculture più belle al mondo. Mia mamma la nominava speso. Insieme alla Venere di Milo. Ha un fascino difficile da spiegare. Ma così potente che, nel viaggio di studi di 3a superiore, arrivando al Louvre, ero già emozionata. E, giuro, prima di girare l'angolo e trovarmela davanti avevo già le lacrime agli occhi. Sentivo forte, fortissima la sua presenza.

lunedì 6 aprile 2020

Il silenzio - cose che non vedo dalla mia finestra

Prendo spunto dal titolo del libro di Giovanna Zoboli per aprire una finestra che mi porti un po' lontana in questi giorni di chiusura. Dalla mia finestra vedo sempre le stesso cose. E ho bisogno di vedere lontano, un po' come quando sento la necessità di andare al lago (o al mare) per perdermi nell'orizzonte.

Il silenzio - EDGAR LEE MASTERS

Ho conosciuto il silenzio delle stelle e del mare
e il silenzio della città quando si placa
e il silenzio di un uomo e di una vergine
e il silenzio con cui soltanto la musica trova linguaggio
il silenzio dei boschi
prima che sorga il vento di primavera
e il silenzio dei malati quando girano gli occhi per la stanza
e chiedo: Per le cose profonde a che serve il linguaggio?

Un animale dei campi geme uno o due volte
quando la morte coglie i suoi piccoli
noi siamo senza voce di fronte alla realtà
noi non sappiamo parlare.
Un ragazzo curioso domanda a un vecchio soldato
seduto davanti alla drogheria:
Dove hai perduto la gamba?
E il vecchio soldato è colpito di silenzio e poi gli dice:

domenica 5 aprile 2020

Segnalibro pasquale - I lavoretti insieme a Erika

CONIGLIETTO SEGNALIBRO CON GLI ORIGAMI 


La grande famiglia - cose che non vedo dalla mia finestra

Prendo spunto dal titolo del libro di Giovanna Zoboli per aprire una finestra che mi porti un po' lontana in questi giorni di chiusura. Dalla mia finestra vedo sempre le stesso cose. E ho bisogno di vedere lontano, un po' come quando sento la necessità di andare al lago (o al mare) per perdermi nell'orizzonte. 


"La grande famiglia" 
Rene Magritte, 1963

sabato 4 aprile 2020

Donne sulla spiaggia - cose che non vedo dalla mia finestra

Prendo spunto dal titolo del libro di Giovanna Zoboli per aprire una finestra che mi porti un po' lontana in questi giorni di chiusura. Dalla mia finestra vedo sempre le stesso cose. E ho bisogno di vedere lontano, un po' come quando sento la necessità di andare al lago (o al mare) per perdermi nell'orizzonte lontano.



"Donne sulla spiaggia" (1898)
Asta Nørregaard (13 August 1853 – 23 March 1933)

A questo dipinto sono arrivata grazie a un altro dipinto dell'autrice (quello che vedete sotto, "una lettrice alla finestra").

venerdì 3 aprile 2020

“Ragazza alla Finestra” - cose che non vedo dalla mia finestra

Prendo spunto dal titolo del libro di Giovanna Zoboli per aprire una finestra che mi porti un po' lontana in questi giorni di chiusura. Dalla mia finestra vedo sempre le stesso cose. E ho bisogno di vedere lontano, un po' come quando sento la necessità di andare al lago (o al mare) per perdermi nell'orizzonte lontano.


“Ragazza alla Finestra”
Salvador Dalì - 1925

Senza dubbio uno dei miei preferiti di Dalì, quando era ancora giovane e "realistico" anche se sognante. Sogna la ragazza del quadro (sua sorella) appoggiata a questa finestra spalancata sul mare? A cosa pensa? E dove guarda?

Cose che non vedo dalla mia finestra

Prendo spunto dal titolo del libro di Giovanna Zoboli per aprire una finestra che mi porti un po' lontana in questi giorni di chiusura. Dalla mia finestra vedo sempre le stesse cose. E ho bisogno di vedere lontano, un po' come quando sento la necessità di andare al lago (o al mare) per perdermi nell'orizzonte lontano.




"Cose che non vedo dalla mia finestra" è un catalogo di situazioni impossibili, comiche, surreali, esilaranti, stupefacenti raccontate dall'ironia sottile di Giovanna Zoboli e dalla matita di Guido Scarabottolo. Un libro

giovedì 2 aprile 2020

Scheletro per studiare scienza

Tempo di scuola a casa per emergenza sanitaria. 


Nonostante sia dura, avendo 3 figli alle elementari da seguire, è anche un po' un sogno che si avvera. Ho sempre preso in considerazione il homeschooling ma non l'ho mai attuato perchè le competenze sociali sono altrettanto importanti e per un altro milione di ragioni che forse meritano un post a se. Ma eccoci quindi, in questa situazione di emergenza, a studiare a casa e a modo nostro. 



Lucia, 5 elementare, per la settimana appena passata doveva studiare lo scheletro. Leggere, sottolineare, fare lo schema... Il solito! Invece, prendendo spunto da un post visto su FB abbiamo creato il nostro scheletro con cucchiai e forchette di plastica.

mercoledì 1 aprile 2020

Pesce d'aprile

1 aprile 2020. A casa. E i pesci girano nelle schiene tramite piccoli disegni su post-it. 

Ma poi arriva l'idea, sempre di Erika, di fare tanti pesciolini. E vuoi che Angela non colga al volo la sfida? Ma ecco, lei non ha fatto proprio un pesce. Ha deciso di fare una stella, che sempre abitante marino è. 



La grande pazienza di mia figlia Angela.... ci ha messo 2 giorni ma non lascia mai niente di incompiuto.

Materiale:
- un cartoncino colorato
- carta crespa di vari colori
- 2 manine
- tanta pazienza
- colla stick
- un pennarello per fare la sagoma

lunedì 16 marzo 2020

Gridare amore dal centro del mondo

Gridare amore dal centro del mondo
di Kyoichi Katayama
Traduzione di Marcella Mariotti
Salani





Sakutaro sta andando in Australia, ma la sua non è una gita qualunque: porta con sé le ceneri di Aki, morta a soli diciassette anni di leucemia. L'Australia è la terra che Aki ha sempre sognato ed è là che lui disperderà le sue ceneri. Comincia così il racconto di Sakutaro, che rievoca il loro primo incontro, gli appuntamenti dopo la scuola, il lento e dolce avvicinamento tra i due ragazzi. E infine la malattia, il ricovero, la disperata fuga dall'ospedale...

domenica 15 marzo 2020

La bambina e il nazista

La bambina e il nazista
di Franco Forte e Scilla Bonfiglioli
Mondadori

Un romanzo sulla memoria e sugli orrori dell'olocausto, in una storia triste ma coraggiosa, in cui il desiderio della vita prevale sulla mostruosità dello sterminio.




Germania, 1943. Hans Heigel, ufficiale di complemento delle SS nella piccola cittadina di Osnabrück, non comprende né condivide l'aggressività con cui il suo Paese si è rialzato dalla Prima guerra mondiale; eppure, il timore di ritorsioni sulla propria famiglia e la vita nel piccolo centro, lontana dagli orrori del fronte e dei campi di concentramento, l'hanno convinto a tenere per sé i suoi pensieri, sospingendolo verso una silenziosa convivenza anche con le politiche più aberranti del Reich. Più importante è occuparsi della moglie Ingrid e, soprattutto, dell'amatissima figlia Hanne.

giovedì 12 marzo 2020

Mio padre - libro chiuso

Giro pagina
E chiudo definitivamente questo libro. Non ci sarà una rilettura stavolta.
A volte è meglio perdergli che continuare a lottare per un affetto che è solo mio, che tu non senti, che non provi e non capisci. Che esserci vuol dire sempre e non solo quando ti è più comodo. Che quando te ne sei andato il mio istinto mi diceva, già allora, di chiudere quella porta. Ma ho provato e riprovato e riprovato con altre porte, con finestre. La fine era sempre la stessa. Per te è colpa mia. Tu non hai mai fatto niente. Ma.... Da quando avevo 16 anni tu, a darmi il bacio della buona notte, non ci sei più stato. E per essere padre bisogna esserci.

Mi dispiace. Dico davvero. Ma non ho più forze per aprire altre finestre. Ti voglio bene lo stesso. Nonostante tutto.



domenica 26 gennaio 2020

Fuga al museo

Fuga al museo
di E. L. Konigsburg
Traduzione Luigi Spagnol



Hai mai desiderato fuggire di casa? Questa è l’avventura che fa per te!

Claudia Kincaid sta progettando di scappare di casa. Ne ha abbastanza di raccogliere calzini, riordinare le stanze dei fratelli o, peggio, far loro da baby-sitter. Ma ogni fuga che si rispetti ha bisogno di un piano, e quello di Claudia è partire all’avventura insieme a Jamie… fratello accuratamente selezionato per la sua risaputa parsimonia (nel salvadanaio ha ben 24 dollari!). Vagare senza meta per le strade affollate di New York però non fa per Claudia, lei ama l’avventura, sì, ma anche le comodità. Per questo prende un’importante decisione: d’ora in avanti vivrà al Metropolitan Museum. Qui ci sono corone, gioielli, armature, spade, porte nascoste… c’è perfino il letto a baldacchino di una contessa in cui Claudia e Jamie possono dormire o, magari, fare battaglia di cuscini! Tutto va secondo i piani, fino a che una misteriosa statua non fa la sua comparsa. Chi l’ha scolpita? Perché è stata recapitata al Museo proprio ora? Ma soprattutto riusciranno Claudia e Jamie a risolvere il mistero prima che la polizia di New York li riporti a casa?

«Fuga al museo è una di quelle storie intramontabili che ti accompagnerà per sempre, la tua fuga da tutto e da tutti, la bravata che non hai mai fatto, l’avventura perfetta che avresti voluto vivere.» - Wes Anderson, regista del film premio Oscar Grand Budapest Hotel

«Un romanzo semplicemente geniale.» Katherine Rundell, autrice bestseller di Sophie sui tetti di Parigi

Consigliato dagli 8 anni (ma per me meglio verso i 10).

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Questo è uno dei "libri proibiti" della lista che compare nel libro "Proibito leggere". Per questo l'ho letto. Viene nominato innumerevoli volte e volevo proprio capire come mai era stato eliminato dalla biblioteca. Cosa poteva avere quel libro per far si che una mamma pensasse che poteva essere dannoso. E cosa aveva per essere il preferito della protagonista del libro di Alan Gratz?

Ebbene è un giallo / fantastico. Due ragazzini che scappano di casa e si nascondono al MET di NY. Consideriamo che questo libro è stato scritto nel 1967.

Avvincente ma devo farlo leggere a mia figlia per avere un parere serio da parte di una lettrice di 10 anni.

venerdì 24 gennaio 2020

Da quando ho incontrato Jessica

Da quando ho incontrato Jessica
di Andrew Norriss
Traduzione di Claudia Valentini
Il Castoro



Quando Francis e Jessica si incontrano, è amicizia a prima vista. Francis non ha paura di mostrarle i suoi segreti, e a Jessica non sembra vero di avere finalmente un compagno di avventure. C'è solo un piccolo particolare: Jessica è un fantasma. Ma è davvero così importante? Be', forse non lo è, ma di sicuro è divertente. Perfino l'ora di matematica passa più in fretta se la tua migliore amica invisibile ti passa le risposte. Presto però si scopre che Francis non è il solo a vedere Jessica, e altri amici si uniscono a lui, dando vita a un trio - o meglio, a un quartetto - tanto unito quanto improbabile. Perché proprio loro? Che cos'hanno in comune? E perché Jessica non ricorda nulla della sua morte?

Consigliato dai 12 anni

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attenzione spoiler
x
x

Per parlare di questo libro bisogna pure dire com'è morta Jessica ma, se lo vorrete leggere, non andate oltre nella lettura di questo post perchè scoprirlo durante la lettura del libro sicuramente è importante.

mercoledì 22 gennaio 2020

Streghetta mia

Streghetta mia
di Bianca Pitzorno illustrato da Emanuela Bussolati
Einaudi ragazzi



Asdrubale Tinnnanzi non si lava mai i denti, è maleducato ed egoista. Ma è un giovanotto moderno e resta esterrefatto quando legge nel testamento del prozio defunto che per ereditarne l'immenso patrimonio dovrà sposare una strega. Lui alle streghe non ci crede. Neppure i signori Zep ci credono, e quando nasce loro Emilia, una bambina dai capelli rossi che galleggia nella vaschetta da bagno, parla col gatto nero e non si riflette negli specchi, pensano soltanto a una buffa serie di coincidenze. E intanto Asdrubale, che non intende rinunciare al patrimonio del prozio, riesce a procurarsi un antico libro di magia con le istruzioni necessarie per riconoscere la futura sposa. Riuscirà la piccola Emilia a scampare dalle grinfie del ripugnante cacciatore d'eredità?

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Abbiamo condiviso questa lettura la sera, in 4. Letto ad alta voce per Lucia, Andrea e Angela. Abbiamo aspettato che Angela raggiungesse l'età giusta per ascoltare questa storia meravigliosa di Bianza Pitzorno. 7 sorelle con nomi bellissimi! I commenti a fine lettura:

- Lucia (10 anni); parlavamo di streghe ma alla fine è la storia di un topo. Non ha senso! (ridendo).
- Andrea (8 anni): mi è piaciuta tantissimo questa storia. E' divertente. Il mio personaggio preferito è Emilia!
- Angela (6 anni); mi sono un po' persa con tutti questi nomi ma è stato bello.

Il personaggio preferito della mamma, per la cronaca, è Zitto. Non è facile trovare una storia che vada bene per i 6, 8 e 10 anni, per 3 bambini così diversi. Ma si sa, i Maestri scrittori riescono a fare questo. <3 font="">

(Inoltre si è aperto un piccolo dibattito con Lucia sul tema del rapimento femminile per il matrimonio, sul costringere una donna a fare qualcosa che non vuole..... eh già!)

martedì 21 gennaio 2020

Gli ottimisti muoiono prima

Gli ottimisti muoiono prima
di Susin Nielsen
Il Castoro



Sotto il cappello con le orecchie da gatto che si è fatta da sé, Petula nasconde una buona dose di cinismo, la convinzione che a essere pessimisti ci si azzecca sempre e - soprattutto - il dolore per una perdita che sembra impossibile da superare. Certo, è stato un incidente. Ma i pessimisti dovrebbero prevedere gli incidenti, e Petula proprio non ce la fa a non sentirsi in colpa. A scuola la obbligano a partecipare a un gruppo di arteterapia per ragazzi in difficoltà, o - come direbbe lei - per ragazzi fuori di testa. E qui però che conosce Jacob, un bellissimo ragazzo pieno di umorismo e di energia, con una protesi al braccio e un doloroso segreto. L'amore è dietro l'angolo, ma è difficile lasciarsi il cinismo alle spalle. Come si fa a capire quando vale la pena correre il rischio?

Consigliato dai 12 anni

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Un bel gruppo di ragazzi con problemi, tutti diversi, che riescono a tornare a credere nella vita.

Attenzione spoiler
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Petula ha perso sua sorella piccola mentre era da sola con lei a casa. Un incidente ma si sente in colpa. Sono passati 2 anni e i suoi genitori non sembrano aver superato la cosa. Litigano. Petula fa di tutto per evitare i litigi, pulisce, sistema e gioca di anticipo.

Jacob è il nuovo arrivato e ha una protesi al braccio. E un segreto. Sembra felice ma ogni tanto si intravedono momenti oscuri.

Petula si è isolata dal mondo. Jacob riuscirà a farla rientrare.

Una bella storia di amicizia e amore, che può essere spunto per parlare di alcolismo, depressione, solitudine, suicidio.... Insomma in questo libro ce n'è per tutti.

lunedì 20 gennaio 2020

L'anno in cui imparai a leggere

L'anno in cui imparai a leggere
di Marco Marsullo
Einaudi - Stile libero big



Niccolò ha venticinque anni ed è innamorato perso di Simona. Così quando lei, bella e inquieta, parte mollandogli suo figlio Lorenzo, lui decide di prendersene cura, sebbene quel moccioso di quattro anni non lo abbia mai accettato e di notte lo sbattesse puntualmente fuori dal letto. Niccolò non ha mai fatto il padre, e non sa come gestire capricci, routine, amichetti che giocano a fingersi d'improvviso morti e primi batticuori. In più, a complicare le cose, ci si mette anche il padre naturale. Riccioli scompigliati e chitarra in spalla, è arrivato dall'Argentina per incontrare il piccolo, e si è installato in casa senza alcuna intenzione di andarsene. Innamorati della stessa donna, lui e Niccolò si detestano, e il bambino non riconosce un ruolo a nessuno dei due. Eppure, giorno dopo giorno, tra litigi e partite a pallone, pigiama party e impreviste abitudini, questi tre «ragazzi» abbandonati imparano ad appoggiarsi l'uno all'altro, per sorreggersi insieme contro il mondo.

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Ho vissuto un anno di vita in un weekend insieme ai protagonisti di questa bellissima storia di amore che ti fa ridere, piangere e riflettere. Diventare genitore, piano piano. Imparare a volere bene un bambino che non è ne sarà mai tuo. Prendersi cura di qualcuno e scoprirsi innamorato.

"Perché un errore comune di chi ha la fortuna di diventare genitore è proprio non considerare le attitudini della persona che si è avuta in dono come figlio. Non considerarne i possibili difetti, le criticità, le normalissime storture."

Frasi come questa che ti fanno subito pensare al tuo modo di essere genitore. Questo libro è una fotografia della società di oggi, un analisi bellissimo dell'essere bambino, un adulto che cerca di capire il mondo visto da occhi piccoli. Anzi, 2 adulti, così diversi ma in fondo così simili.
Nel libro una critica, nemmeno tanto nascosta, ai genitori di oggi: a quelli che nascondono il fallimento della loro relazione in pubblico e continuano una vita fatta di bugie senza rendersi conto del male che fanno ai loro figli; a quelli che hanno già previsto per filo e per segno la vita dei loro figli senza mai chiedersi se in quel modo saranno felici e se è quella la vita che vorranno; ai padri assenti; alle madri egoiste.

Bene.... che dire, mi è piaciuto molto e mi ha fatto ridere, sorridere, pensare e.... insomma si, anche qualche lacrima l'ho versata.

mercoledì 15 gennaio 2020

La pagella

La pagella
di Andrew Clements
Traduzione di Elisa Puricelli Guerra
con postfazione di Antonio Faeti
BURagazzi



"APPELLO A TUTTI GLI ALUNNI: SIETE STUFI DI LOTTARE PER I VOTI? ALLORA UNITEVI ALLA RIVOLTA! PRENDETE ZERO NEL PROSSIMO TEST! FATE VEDERE A TUTTI CHE POSSIAMO RAGIONARE CON LA NOSTRA TESTA! "

*****

E proprio vero che i libri ti trovano. Questo, che era a casa da un po', è saltato all'occhio proprio ora, a poche settimane della consegna delle pagelle.

martedì 14 gennaio 2020

One

One
di Sarah Crossan (A
Traduzione di Alessandro Peroni
Feltrinelli up



Grace e Tippi sono gemelle, gemelle siamesi, e la loro vita sta per cambiare. Dopo aver ricevuto per anni l'istruzione scolastica a casa, dovranno avventurarsi nel mondo là fuori, un mondo fatto di sguardi, mormorii e commenti. Troveranno qualcosa di più, a scuola? Potranno trovare veri amici? E l'amore? Quello che né Grace né Tippi possono sapere è che le aspetta qualcosa di ben più grande e grave del compatimento e dello scherno dei compagni.

sabato 11 gennaio 2020

Sette abbracci e tieni il resto

Sette abbracci e tieni il resto
di Stefano Tofani
Rizzoli



Ernesto ha dodici anni, occhiali spessi e una camminata sbilenca. È così dall'incidente d'auto che gli ha portato via la nonna, amatissima, la nonna dei proverbi e delle lezioni di vita, la nonna a cui in cambio di un abbraccio strappava quasi tutto. Ernesto ha un amico, Lucio, che come un grillo parlante gli fa venire mille dubbi e lo mette in guardia su tutto. Ma siamo sicuri che sia sincero? Ha poi anche un altro amico che si chiama Elien e viene da lontano. Ernesto ha una passione per una sua compagna di scuola, Martina, ma sa che lei non lo noterà mai. Finché un giorno Martina non sparisce di colpo, gettando nel panico la comunità. Per Ernesto è l'occasione per ritrovarla, componendo il puzzle di un mistero che gli adulti, neanche quelli che dovrebbero saperlo fare per mestiere, riescono a risolvere. Ed è l'occasione per trasformarsi di colpo da sfigato Quattrocchio a magnifico eroe salvatore.

Consigliato dai 10 anni

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Bella storia di rivincita. In questo libro c'è un po' di tutto (anche troppo): un bambino solo, una nonna morta, dei genitori assenti, un adulto presente, i clandestini, l'amicizia a 4 zampe e un amico speciale. Ci sono i bulli e le ragazze VIP, belle e inarrivabili. La solitudine è, senza dubbio, la protagonista di questa storia che finisce fin troppo bene e senza troppa rabbia.

mercoledì 8 gennaio 2020

KHALAT

Khalat
Giulia Pex da un racconto di Davide Coltri
Hoppípolla Edizioni



Dicono -> Una trascinante riflessione sull'identità femminile, sulla libertà di scelta e sulle ambizioni tradite, che accomunano le nuove generazioni a tutte le latitudini.

***

La storia di Khalat, un studentessa curda che vede scoppiare la guerra nel suo paese. Dopo la morte di suo fratello fugge con i genitori e il nipotino. Un viaggio della speranza per arrivare in Germania.

Nonostante le illustrazioni siano magnifiche trovo questa graphic troppo veloce. Non mi ha convinta. In alcuni punti dovevo rileggere perchè non si capivano i riferimenti. Per quanto riguarda invece le riflessioni che possono nascere da questa lettura sull'indipendenza femminile, concordo nel dire che è un ottimo punto di partenza.

martedì 7 gennaio 2020

Proibito leggere

Proibito leggere!
di Alan Gratz
Traduzione di Elisa Caligiana
Mondadori



Amy Anne ha nove anni, obbedisce sempre ai genitori, non si lamenta mai e non dice mai la sua. Ma quando alcuni libri, tra cui il suo preferito - quello che ha già letto tredici volte e non si stancherebbe mai di rileggere -, vengono banditi dalla biblioteca della scuola perché accusati da una mamma di essere inappropriati, Amy Anne capisce di non poter restare ferma a guardare. Leggere tutti i libri messi all'indice vorrebbe essere il suo silenzioso gesto di protesta, ma altri compagni si uniscono a lei e in breve tempo si trova a gestire segretamente nel suo armadietto una Biblioteca dei Libri Banditi. Quando viene scoperta, Amy Anne e i suoi amici decidono di non arrendersi e contrattaccare: in fin
dei conti, una volta che hai bandito un libro puoi bandirli tutti.

lunedì 6 gennaio 2020

Monsieur Ibrahim e i fiori del Corano

Monsieur Ibrahim e i fiori del Corano
di Eric-Emmanuel Schmitt
Traduzione di Alberto Bracci Testasecca
Edizioni E/O

Dal retro di copertina: "Nel breve intreccio di strade di un popolare quartiere parigino dove i nomi delle vie hanno il sapore delle favole (rue Bleue, rue de Paradis), l'adolescente Momo vive con un padre sprofondato in una silenziosa e fosca depressione. Nello stesso quartiere vive anche monsieur Ibrahim, l'unico arabo in una via "ebrea", titolare della drogheria dove Momo si reca a fare la spesa quotidiana e non esita ogni tanto a sgraffignare qualche scatoletta di conserva... "È solo un arabo, dopo tutto!" pensa Momo, e, con suo grande stupore, il vecchio Ibrahim sembra leggergli nel pensiero: "Non sono arabo, vengo dalla Mezzaluna d'Oro". Così comincia la storia d'amicizia, intessuta di ironia, candore e profonda saggezza, del ragazzo ebreo e dell'anziano "arabo" nell'incanto di un angolo di mondo nel quale le puttane sono belle e cordiali e si accontentano di un orsetto di peluche in cambio dei loro favori e dove, come portata da un sogno, compare addirittura Brigitte Bardot. Come in una favola o un apologo che non pretende di dare lezioni morali ma soltanto proporre un sogno da decifrare, i due protagonisti si incamminano verso il grande mondo, acquistano un'auto che nessuno dei due sa guidare e si dirigono verso Oriente, oltre Istanbul, verso una libertà che li fa inerpicare verso l'alto, guidati da quell'arte di sorridere alla vita racchiusa nei preziosi fiori del Corano."





Ho scoperto questo autore grazie a Marco e al suo consiglio di leggere "Oscar e la dama rosa".