domenica 19 aprile 2015

Mio fratello SIMPLE


Di questa lettura devo ringraziare Livia e chi, come lei, ha tanto raccomandato la lettura di "Miss Charity". Sono andata in libreria a prendere, appunto, la Miss... ma accanto c'era lui... Simple! Non ho saputo resistere e l'ho portato a casa. Miss doveva aspettare ancora un po'.

Questo libro ha portato tanto dolore. Mi ha fatto pensare e ripensare alle mie scelte. Mi ha riportato alla mente lo zio Luigi, zio di mio marito, che ho conosciuto poco, troppo poco, ma che rimane nel cuore di tutti noi. Insomma, ho letto questo libro perché il tema di Leggere insieme ancora del mese è DIVERSITÀ', perché lui ha trovato me, perché sono andata in libreria senza bimbi, per passare del tempo a scegliere! 

venerdì 17 aprile 2015

Io sapevo cosa era l'omosessualità

Oggi ho visto un video meraviglioso. L'ho condiviso su facebook. Un bambino che sorride solo quando si mette il suo vestitino. Discussione tra madre e padre. Lite a scuola. La mamma lo difende, il padre l'obbliga a vestirsi da maschio. Il bambino no sorride più, non mangia, va male a scuola. Alla fine, l'Amore che tutto può vince. Il padre va a prendere sui figlio a scuola... con un vestito. Sorridono insieme! 

Un video toccate, profondo, bello, che mi ha fatto piangere. 


Sono convinta che nelle nostre mani non ci sia solo il futuro dei nostri figli ma anche dei nostri nipoti e così via! Educando oggi i nostri figli insegniamo loro anche come crescere i loro, se ne avranno. Con questo pensiero ho la speranza che il gesto finale di questo padre nel video non sia nemmeno necessario perché non ci sarà nemmeno il rifiuto all'inizio.... Ognuno nel suo orto deve far crescere bene i semi. Oltre al proprio orto se ce la fa.... 

Io sono cresciuta parlando apertamente anche di omosessualità a casa e di questo sono oggi molto grata ai miei! Per me non è mai stato "diverso", sono sincera. Se mai non capivo come gli altri vedevano qualcosa di sbagliato nell'amore, qualsiasi quello fosse.

Avevo 16 anni quando l'insegnante di religione a scuola disse "a me fa proprio schifo vedere due donne baciarsi per strada". Io mi infuriai! Lui, che ci raccontava il segreti di confessione, che racconto di aver passato oltre un ragazzo che aveva vomitato una sabato sera. Quella volta, non riuscì a stare zitta e le rinfaccia che l'essere cristiano significava anche amare tutti, al di là dei loro gusti sessuali, e le disse anche che come prete doveva fermarsi a soccorrere il ragazzo, anche se ubriaco, perché aiutarlo dava prova di carità cristiana. Dopo di che ai miei genitori fu detto che "avevamo bisogno di un percorso di fede in famiglia". Questo mi allontanò per sempre dalla chiesa, solo per colpa di un prete maleducato e prepotente. 

Avevo 12 anni quando una copia gay venne a casa a cena. Un attore che fu ai tempi molto conosciuto (aveva lavorato con Almodovar ed era una persona squisita!) e il suo compagno. In realtà forse erano solo amici... ma erano tutti due gay. Mi ricordo bene quella cena. Una cena con gli amici di papà e mamma... musica, teatro, libri! Una serata tranquilla. Lui era malato di AIDS. Era il 1990. Pochi anni dopo morì. Io ricordo che era magro, molto magro. Si vedeva che non stava bene. Dalla notizia della sua morte nacquero in me molti pensieri. Sapevo cosa era l'AIDS che allora era una malattia solo di gay... Da questi pensieri dolorosi, nacque un piccolo racconto di Natale che presentai al concorso della scuola. 5 amici, tutti gay, affrontavano la notte di Natale, l'ultima per loro, tutti malati di una malattia ai tempi incurabile. Soli... ma insieme. Erano 5 perché 1 se n'era andato da poco... La storia finiva con la scelta di morire senza soffrire, tutti insieme. Vinse il premio ma... non mi lasciarono leggerlo davanti alla platea nella cerimonia di premiazione, come facevano tutti gli altri. E ne soffrì molto! Io volevo che i miei compagni, che si stupivano nel sentir parlare, allora, di 2 uomini che si amavano, sentissero... Volevo far capire loro che Amore è Amore. E che non ci sono differenze. Penso che tra di noi ci fosse ai tempi qualcuno che nascondeva il proprio essere. Penso che oggi sia fortunato a non dover nascondersi. Ma sono certa che ha sofferto. 

Ecco, io sono cresciuta non vedendo alcuna differenza. I miei compagni sono maturati, alcuni, per fortuna... E, se avranno figli, sicuramente cresceranno come sono cresciuta io, senza tabù. Almeno io mi auguro che così sia! 

Purtroppo, ieri come oggi, la mia educazione era quella diversa. Non era normale parlare apertamente di sesso, di omosessualità ecc con i propri genitori, al punto che un mio caro amico mi definì diversa. Mi disse: "Ana, tu non sei come le altre, anche solo per la mamma che hai sei diversa da tutti". Per me era ed è una cosa buona. A me piace essere così diversa, ne vado fiera! 

mercoledì 1 aprile 2015

Un naso rosso per Tommy

“Ci sono cose che solo i bambini possono capire. Anzi no, ci sono cose che i grandi non possono capire. O meglio, le possono capire i grandi con il cuore come quello dei bambini. Le stesse cose le capiscono gli animali perché sono come i bambini.”

Ho scoperto questo libro quando Ilaria, la sua autrice, è entrata a far parte del gruppo Leggere insieme Ancora. Aspettavo l'occasione di presentarvelo! Quindi quando il tema diversità ha vinto il sondaggio di aprile 2015 ho subito contattato Ilaria perché ci raccontasse la storia della nascita di Tommy....



Dalla descrizione sul sito dell'editore: "Una linea sottile separa il bambino “diverso” dal bambino “particolare”: spetta a noi adulti aiutarlo a superare la paura con semplicità, facendogli scoprire quanto la sua presunta diversità può diventare particolarità preziosa. Questa storia comincia da un naso troppo grande e finisce con un naso unico e utilissimo. Raccontata con delicatezza e amore, disegnata splendidamente."



Ma Tommy nasconde molto di più. E' una storia tenera che da adulti ci riporta agli anni della scuola e alle difficoltà del essere considerati diversi, delle prese in giro... Tommy a 6 anni, 10 mesi e 7 giorni e ama "Pippi Calzelunghe" e salire sugli alberi (e a questo punto noi già lo amiamo, vero?). Ma... "ogni mattina mi sveglio e penso che non vorrei andare a scuola". Ed ecco la pura verità. Tommy viene chiamato TomNaso... Sia che da piccoli qualcuno vi abbia messo un sopranome, sia che siate stati voi a soprannominare qualcuno questo libro vi ricorderà come ci si sentiva, la mattina, prima di andare a scuola. La particolarità di Tommy lo farà alla fine vincere... 



Ma chiediamo a Ilaria come comincia la sua storia con Tommy

In tutti questi anni ho visto troppe lacrime di troppi bambini… chi era preso in giro, chi non riusciva a fare la capriola, chi non sapeva leggere bene, chi non riusciva a dire la C, chi non aveva mai il pallone perché non era bravo a calcio, chi amava i dinosauri e non le carte dei mostri, chi non riusciva ad andare in bicicletta, chi non sapeva i passi giusti del ballo di gruppo…

E tutte queste lacrime, ogni volta, mi ricordavano che ai bambini basta solo far vedere che se non sono bravi a fare una cosa, sono però bravissimi a farne un’altra e che sono unici e speciali.

Quindi è nato Tommy… e con lui è nato SUPERATI, un progetto, che con i ragazzi dell’associazione di cui faccio parte portiamo nelle scuole, grazie al quale i bambini e i ragazzi, prima si mettono in gioco attraverso la voce e ad alcune attività di teatro e poi superano le loro paure attraverso il parkour e l’acrogym.

L’anno scorso in una scuola c’era un bambino di quarta che non aveva mai avuto il coraggio di fare la capriola… è stato bellissimo vedere la gioia nei suoi occhi quando è risalito in piedi dopo averla fatta per la prima volta nella sua vita… ed esserci riuscito!

Il progetto Superati è realizzato in molte scuole grazie anche ad una percentuale che viene data dalla casa editrice per ogni copia di Tommy venduta.

Tommy e Superati in realtà sono nati prima ancora che Tommy prendesse vita in un libro… Quando mi sono accorta che la storia piaceva così tanto ai bambini ho sognato tanto di poterne raggiungere il più possibile… così ho contattato Francesca, della quale avevo ricevuto in regalo un’illustrazione, perché ho pensato che la dolcezza della sua matita era perfetta per il mio Tommy.

Lei è stata meravigliosa ed ha saputo disegnare quello che il mio cuore desiderava!

Dopo pochi mesi ho incontrato Alessandra, l’editrice di Astragalo… e uno dei miei 100 sogni si è avverato!


Infatti, "Un naso rosso per Tommy" sostiene SPHERA associazione sportiva che porta avanti progetti nelle scuole primarie. Uno di questi è SUPERATI nato dal desiderio di insegnare ai bambini a superare le proprie barriere fisiche e psicologiche,attraverso quattro ore di attività inusuali e divertenti. Cercando di esplorare le proprie difficoltà e tentando di trovare delle soluzioni semplici rd immediate per poterle affrontare, l'obiettivo finale sarà di conquistare la fiducia nelle proprie possibilità.

"Un naso rosso per Tommy" 
Testo: Ilaria Rossi
Illustrazioni Francesca Quatraro 
Edizioni Astragalo. 

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