"Ho imparato a leggere all'età di cinque anni. È la cosa più importante che mi sia mai capitata. Ricordo con chiarezza come questa magia, quella di tradurre in immagini le parole dei libri, abbia arricchito la mia esistenza, distruggendo le barriere dello spazio e del tempo... la lettura trasformava il sogno in vita e la vita in sogno, mettendo alla portata di quel piccolo ometto che io ero l’universo della letteratura..."
Con questa premessa, con un premio Nobel che scrive un libro per un bambino, questo Alfonsino mi incuriosiva molto, era uno di quei libri che compri senza nemeno leggere una recensione, perchè…. lo ha scritto Vargas LLosa!
“Mia madre mi raccontava che le prime cose che scrivevo erano continuazioni delle storie che leggevo, perché ero dispiaciuto fossero finiti oppure perché volevo un finale diverso. (…) Mi piacerebbe che mia mamma fosse oggi qui, lei che era solita emozionarsi e piangere nel leggere le poesie de Amado Nervo e Pablo Neruda”
Un scrittore come Vargas Llosa che si emoziona ancora al ricordo di sua mamma “lettrice”. Insomma, con queste premesse abbiamo accolto tutti Alfonsino e la Luna in casa.
Lo abbiamo letto una sera, tutti insieme, c’era anche la piccolina che cercava di prendere le stelle! Questa storia romantica, di un bambino che deve portare la luna alla sua amata per poter darle un bacio. I baci, quanto sono importanti, quanto significato hanno… il primo bacio! Impossibile non ripensarci dopo aver letto questa storia.
Nereida ha occhi grandi e vivaci, e una pelle, immaginava Alfonsino, più delicata della seta. (e con questo noi grandi torniamo a pensare al primo amore, al primo tocco di una pelle che non è la nostra, a cosa immaginavamo sarebbe stato dare il primo bacio…..)
Alfonsino chiede alla sua Nereida, con grande coraggio e mentre nessuno ascolta, di poter baciare la sua guancia. (ma che bello, che romantico! Ancora oggi, per me –e sono completamente sincera- un bacio sulla guancia dato da mio marito mi fa sentire la persona più speciale del mondo!)
Lei, per concedere il bacio, chiede a Alfosino di regalarli la luna. (come siamo noi donne….. mica chiede poco, la luna!)
Nereida pensa di aver vinto. Alfonsino guarda il cielo pensieroso chiedendosi come potrebbe fare, pensando che la risposta di Nereida è un no in partenza. Invece…… Ecco ai suoi piedi il secchio del acqua per annaffiare le piante del terrazzo! Alfonsino chiede a Nereida di venire di sera a casa sua perché ha trovato il modo di regalarle la luna.
Lei che pensava di aver vinto non contava con la tenacia del suo Alfonsino che con la “luna nel acqua” riesce a conquistarla e può, finalmente, poggiare le sue labbra sulla guancia della bambina.
Un storia semplice ma complessa perché solo un bambino potrebbe immaginare una soluzione così perfetta per portare la luna alla sua amata. Tenera, incantevole, delicata. Per noi grandi riporta in mente tutti i ricordi del primo bacio. Lascia il cuore in pace. Donna serenità…. e ovviamente tutti a darsi bacini sulle guance finita la storia! Poi, a me, che sono amante della luna non poteva non piacermi….. Alla prossima luna piena la portiamo pure noi giù!
Titolo | Alfonsino e la Luna |
Autore | Mario Vargas Llosa |
Illustrazioni | Maria Chicote Juiz |
Editoriale | Einaudi |
Prezzo | € 14,00 |
Pagine | 30 |
Età di lettura | dai 5 anni dicono…. dai 3 dico io |
Tempo di lettura | 15 – 20 minuti + altri 10 di bacini sulle guancie |
“la civilización es ahora menos cruel que cuando los contadores de cuentos comenzaron a humanizar la vida con sus fábulas”