mercoledì 1 ottobre 2014

La scuola che vorrei



Lunedì prossimo ci saranno le elezioni a rappresentate di classe nella Scuola dei miei figli. E, quest’anno, ho deciso… mi presento! Questa vorrebbe essere la lettera ai genitori compagni di fatiche, perché sono convinta che un altra scuola, più vicina, è davvero possibile!

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Cari genitori,

Sono Ana, mamma (spagnola) di Lucia (una elefantina gialla) e di Andrea (un rosso ape, un po’ viola perché va verso i blu, ha fatto una anno come anticpatario e lui, triste, dice sempre… “e io sono ancora rosso!”. Allora noi le diciamo che è viola (perché rosso + blu che colore fa?)

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Ho una terza figlia, Angela, che ora ha 18 mesi e dunque mi lascia un po’ di tempo in più per dedicarmi alle mie passioni, che riguardano sempre e comunque loro!

Sono appassionata di letteratura per l’infanzia e adoro leggere la sera ai miei bimbi.

Sono anche una mamma blogger. Passo molto tempo in casa e ho trovato nel mio blog non solo un modo per parlare di me ma anche tante amiche! Nel mondo dei blog ci sono tantissime mamme che si scambiano consigli e anche qualche papà! Se volete conoscermi meglio (davvero meglio) potete leggere di me su http://bacinidifarfalla.blogspot.it/

L’anno scorso ho visitato la Scuola Steineriana di Grezzano e mi si è aperto un nuovo orizzonte, una possibilità! Il metodo Steineriano ha come fondamenta il senso di COMUNITA’. Questo è quello che mi è rimasto. La Comunità! Un tempo tutti si conoscevano e si nasceva già al interno di una comunità. Oggi però, il mondo è molto grande e la comunità bisogna crearla! Bisogna impegnarsi, aiutarsi, condividere!

Questo è il motivo che mi porta a presentarmi a rappresentate di classe. Negli ultimi 2 anni ho vissuto la scuola “da fuori”. I miei figli arrivano e partono con il pullmino, non posso dunque conoscere i genitori degli altri bambini, parlare ogni giorno con le maestre e vivere la realtà della scuola. Le riunione vissute in cinta oppure con una bambina troppo piccola non mi hanno permesso di iniziare a creare amicizie, a condividere passioni e, perché no, TEMPO. Poi le feste scolastiche non si può dire che abbiano aiutato a creare senso di unione casa – scuola.

Per tutto questo ho deciso di impegnarmi in prima persona per:
  • migliorare la comunicazione scuola – genitori – scuola, anche attraverso i social network, impegnando il mio tempo personale per far di tramite tra la scuola e i genitori. (io, per esempio, non so cosa mangiano i miei figli perché il menù è appeso fuori ma io non ci vado o ci vado molto raramente; o ancora, mi piacerebbe conoscere i temi dell’anno scolastico, i libri che si leggono, ecc. per poter continuare anche a casa a seguire il tema che i bambini imparano a scuola)
  • creare momenti di condivisione al di fuori degli spazi scolastici (perché non trovarsi al parco tutti a giocare dopo la scuola? dobbiamo proprio aspettare il Ludobus? ma basta darsi appuntamento, no?)
tutti insieme
  • aprire “una casetta della posta” dove condividere idee e cose che si vorrebbero fare INSIEME anche a scuola. Ricordo che qualcuno l’anno scorso voleva fare un orto, ad esempio.
  • Mai più senza gita scolastica: sospesa l’anno scorso perché alcune famiglie non si possono permettere di pagarla… Io avrei pagato per i miei figli e anche per un altro bambini e sono certa che altri come me lo avrebbero fatto ma, non ci è stato neppure chiesto e i motivi della mancata gita mai spiegati bene se non a voce. Anche i soldi raccolti per Santa Lucia possono servire! no?
  • Rifacciamo la “festa di Natala” e la “Festa di Fine Anno” come una vera festa della nostra comunità scolastica…
comunità

Se, come me, credete che oggi fare comunità sia importante vi aspetto lunedì in assemblea per rispondere e condividere con voi la voglia di fare!

Un caro abbraccio,

Ana
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Che ne dite? Mi voteranno?