martedì 27 maggio 2014

Impariamo e giochiamo con i sentimenti: LA RABBIA

 
Che sentimento frustante è la rabbia. Quanto è difficile da gestire…. tanto che anche noi grandi continuiamo a soccombere al suo potere. Lei viene rappresentate di solito con il colore rosso, lo stesso dell’amore; ed è forte quanto esso! Così, con amore, aiutiamo i nostri figli a dominare questo sentimento. Almeno ci proviamo. E così facendo, magari, e dico magari, ci riusciamo anche noi.

Prima di cominciare dobbiamo assicurarci che i nostri bambini sappiano cosa è la rabbia, che arrabbiarsi è una emozione e che è normale ma che non bisogna lasciarsi “dominare” dalla rabbia perché questo può far male non solo a noi ma anche ad altri. Possiamo reagire con le urla oppure picchiare per colpa della rabbia. Quando un bambino si arrabbia di solito alza le mani per istinto contro chi le ha recato “danno” oppure contro chi è più vicino. A volte persino su se stesso. Non serve a niente la punizione…. prima di metterlo in castigo dobbiamo capire se l’episodio arriva da un momento di rabbia.

E dunque necessario parlare apertamente con i nostri bambini di questo sentimento.
Io vi consiglio di mettere voi stessi come esempio…. anche a noi assale la rabbia tante volte (troppe nel mio caso); e magari urliamo. Io ho persino picchiato più volte contro la parete nella disperazione di notti insonni con poppate e bambini che frignano… Per non colpire loro picchiavo le pareti…

Per capire questo “mostruo” della rabbia in famiglia ci è stato molto utile il libro “Che rabbia” di Mireille d’Allance. In questo libro si vede proprio la rabbia che esce dal corpo del bambino e distrugge tutto…. alla fine lui stesso la rinchiude in una scatola. Da quando l’abbiamo letta anche noi abbiamo un scatola dove rinchiudere la nostra rabbia. 
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Andrea (3 anni e mezzo) non è ancora capace di controllare questo forte sentimento e, a volte, mi fa disperare… Ma ho fiducia in lui. Sua sorella prima aveva lo stesso problema e oggi sa gestire quasi sempre l’assalto della rabbia andando in camera sua da sola per tranquillizzarsi senza fare male a nessuno. In queste situazioni ha il permesso di mamma di lanciare i pupazzi, se vuole, oppure di andare a dare qualche pugno contro il “pungiball”.
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Alcuni esperti consigliano di creare in camera un “angolo dell’emozioni” dove i bambini possono rifugiarsi per far passare la rabbia. I miei si sono creati questo spazio da se…. Nelle loro camere i letti sono alti e mamma ha creato dei piccoli mondi segreti per loro dove si sentono protetti e nascosti. Il nostro angolo delle emozioni (e delle coccole, letture, gioco, ecc) è pieno di cuscini per poter sdraiarsi, ha delle luci tenui e ci sono anche i cassetti con gli attrezzi (per Andrea) e le culle delle bambole (per Lucia).

Anche un forte abbraccio e delle coccole aiutano a passare la rabbia, soprattutto se questa avviene per le troppe attenzioni nel confronto dei fratelli…. il che da me… insomma succede… Andrea è ancora geloso quando vuole stare con me ma sua sorella piccola è in braccio. E Lucia, santa piccolina mia, ha imparato che il suo momento è la sera, quando Angela è già al letto e noi facciamo la #letturadellabuonanotte. Ma anche lei ha bisogno a volte nel pomeriggio ed sta a me capire quando! Se si arrabbia molto…. beh, vuol dire che ho capito tardi e allora, vado insieme a lei a coccolarmi…. chiedendo un momento agli altri 2. Che complicato!!

Quando la rabbia non vuole passare allora bisogna analizzare che non sia voluta, nel senso che abbiano capito che possono ottenere quello che vogliono con NON VOGLIO, e il picchiare le gambe di mamma… a chi non è successo???? Il caso tipico a casa mia sono le caramelle oppure il ghiacciolo. E qui il mio NO  è convinto e se non passa allora sono io a portargli in camera finché la rabbia non passa. Non è un castigo, attenzione, gli accompagno a questo famoso angolo delle emozioni.
Ma…. c’è sempre il ma…. credo sia importante dare una motivazione ai nostri no perché questi sono diversi dai loro no a tutto. Nel caso delle caramelle: “amore, lo so che vuoi tanto la caramella ma oggi ne hai già mangiate ed è quasi ora di cena. Domani ne avrai ancora. Oggi no. Resta qui finché ti calmi, va bene?”. Sempre meglio di “No e vai in camera tua!” (come mi sentivo dire io da piccola).

Confesso che ho 3 figli e non sempre ho la pazienza necessaria a dare spiegazioni, non sono perfetta! Ma quando ad avere la rabbia sono io…. arrivano loro con: “Mamma, non sei più arrabbiata? Hai messo la rabbia nella scatola?” (immaginate le faccine tipo il gatto si Shreck….) E allora passa tutto, chiedo scusa, e si continua.
Ci sono, inoltre, alcuni giochi che possono aiutarci a far passare il momento di rabbia:
  1. Pungibal: ne ho parlato qui.
  2. Lotta di cuscini….. torniamo bambini e lottiamo…. (occhio alle cerniere!!!) Non vi devo spiegare come si fa, vero?
  3. “Giugitsu”: questo è un gioco inventato dal papi…. Loro lo chiamano “facciamo la lotta”. Ma sua papà a inventato questa parola mezzo in giapponese che sta tra le arti marziali e gli split di aria condizionata. Mi rotolo per terra dalle risateConsiste nel cercare di stare in piedi nel lettone mentre papà ci spinge e ci butta sempre giù. Poi si passa a la lotta diretta tutti contro papi, cercando di mantenere lui sdraiato senza lasciare che si alzi. Per finire momento solletico e poi, per calmarsi…… TANTE COCCOLE! Questo gioco capita quasi sempre mentre mamma fa la cena…. e me lo perdo! Stralunato
  4. Mordere attraverso un pupazzo: per gestire l’aggressività si possono usare 2 metodi…. Prendiamo un pupazzo, oppure un calzino e facciamo che sia lui a mordere. Per me però funziona meglio insegnare ai bambini a “mordere senza denti”. Mettendo le labbra sopra i denti. Io, confesso, ho morso tutti 2 (pianino finché non sentivano un po’ male) per fargli capire che mordere fa male, ma davvero male. Da allora non hanno più cercato di mordermi. E se proprio sentono il bisogno di mordere (che ci sta’) allora rispolverate i giochi per la nascita dei dentini….. e fateli mordere quelli!
  5. Le palline di carta: un giornale, strappare i fogli e poi lanciargli…… vorrei farlo persino io quando mi arrabbio tanto tanto tanto…. Potete usare anche i giocattoli morbidi. 
  6. Un libro: se sono molto arrabbiati dopo un po’ cerco di iniziare la lettura di un libro. Questo fa rilassare, gli fa sentire coccolati e, soprattutto, si dimenticano i motivi che gli hanno fatto arrabbiare.
  7. Musica: ABBA, salsa o musica da ballare e scatenarsi. La mamma fa la pazza….. e a me scappa un sorriso! Come faccio ad essere arrabbiata con lei? Sarcastico
  8. Urlare: urlare fa bene. I giapponesi, ho letto non so dove, hanno diritto a una pausa per urlare che gli aiuta a smaltire lo stress. Avete visto il film “Cabaret” (se la risposta è no… cercatelo!). La protagonista, Liza Minelli, va sotto le vie del treno per urlare a squarciagola mentre passa….. Un sogno! Non vorresti farlo? Io si. Dunque perché no: un minuto di urli liberi in cucina non può far male a nessuno. Me ne vengono 3 particolari urli liberatori che ho fatto nella mia vita: uno per ogni parto! Perplesso
I libri che ci aiutano:
  • “Che rabbia!”  di Mireille d’Allance (ed. Babalibri) per capire cosa è la rabbia.
  • “Il grande libro di Mattia: le mie emozioni” di Liesbet Slegers (ed. Clavis) perché i bambini vedano se stessi con le loro emozioni e con le cose che possono provocarle.
  • “Urlo di mamma” di Jutta Bauer (ed. Nord-Sud) per parlare della nostra rabbia di mamma ed imparare a vederci attraverso gli occhi dei bambini e perché nel contempo loro percepiscano che anche se furiose non smetteremo mai di volergli bene!
  • “Ancora” di Emily Gravett (ed. Mondadori) per il finale a sorpresa che provoca la rabbia (e perché questo libro non deve mancare in nessuna libreria!)
  • “Si può” di Giusy Quarengi (ed. Franco Cosimo Panini – collana zerotre) per far capire a noi mamme che giocare con l’acqua è divertente e che se ci si sporca non fa niente!
  • "Gli Angeli dei sentimenti" di Anja Klaus (ed. Gribaudo) dai 5 anni per gestire non solo la rabbia ma anche l'amore!
 
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