lunedì 22 giugno 2015

Credere nell'Amore: di religione, scuola, libri e "indottrinamento"

Questo post nasce da una piccola discussione su facebook con delle amiche. La discussione è nata da questa mia riflessione sul discorso del Papa di cui vi accennavo ieri QUI




Leggendo il discorso senza tutti i riferimenti a "mamma e papà", soffermandosi soltanto sulla parola amore, il messaggio del Papa sarebbe bellissimo. Purtroppo con questa parte che riporto tra virgolette mi ha confermato quanto sono in realtà lontana da lui... "I nostri ragazzi, ragazzini, che incominciano a sentire queste idee strane, queste colonizzazioni ideologiche che avvelenano l’anima e la famiglia deve agire contro questo. Mi diceva, due settimane fa, una persona, un uomo molto cattolico, bravo, giovane, che i suoi ragazzini andavano in prima e seconda elementare e che la sera, lui e sua moglie tante volte dovevano “ri-catechizzare” i bambini, i ragazzi per quello che riportavano da alcuni professori della scuola o per quello che dicevano i libri che davano lì. Queste colonizzazioni ideologiche, che fanno tanto male e distruggono una società, un Paese, una famiglia. E per questo abbiamo bisogno di una vera e propria rinascita morale e spirituale."

Nel confronto di cui vi parlo hanno partecipato 3 mie amiche, Maria ed Elisa persone credenti e praticanti e Claudia, titolare della libreria Marcovaldo. Di lei vi avevamo parlato nel blog di LIA in questa intervista

CLAUDIA sostiene che il Papa, nel suo intervento, diffonde false idee. Si chiede, pur capendo la contrarietà alle unioni omosessuali che è dottrina cattolica... perché parla di colonizzazione ideologica nelle scuole dove non sta avvenendo NESSUN indottrinamento su niente. "Si tratta, appunto, di educazione alla diversità e prevenzione del bullismo. E allora perché creare questo allarme?" 

Ed è per questo che nasce il vero dibattito: la educazione a scuola. 

Vi riporto le parole di Maria ed Elisa. Tutte due cattoliche e praticanti. Tutte due con la loro personale storia e tutte due amanti, come me, dei libri per bambini. 

MARIA: Non tutti i cattolici sono sostenitori di questa campagna "no-gender", e che la Chiesa, come tutti i grandi movimenti, ha al suo interno molte anime (più o meno conservatrici, più o meno accoglienti..). La Chiesa è fatta di uomini e donne, che possono commettere errori. (Se i fossimo davvero capaci dell'Amore di Dio verso gli altri, non ci sarebbe stato bisogno di Gesù). Io credo, come molti cattolici, nella famiglia tradizionale soprattutto perché viene messo al centro il bisogno e il diritto del bambino ad avere una madre ed un padre con le rispettive diversità (nella sensibilità, nel modo di agire, nella comunicazione...). Questo non significa che tutti i cattolici vogliano demonizzare o ripudiare altri generi di unioni. Solo che per me sono "mancanti" (tanto quanto quelle composte da un solo genitore) e vorrei che ogni bambino non dovesse avere delle mancanze a causa dei desideri degli adulti (che io considero egoistici). E non significa che tutti i cattolici parteggino per chi vorrebbe la donna costretta in casa nel solo ruolo di moglie-mamma-teneraefelice o dell'uomo costretto nel solo ruolo di padre-lavoratore-praticoedecisionale. 

ELISA: In Italia a partire dalla scuola dell'infanzia è data la possibilità ai genitori di scegliere se includere nel programma educativo l'ora di insegnamento della religione cattolica. E questo è educare al rispetto. La stessa opportunità di scelta è giusto sia riconosciuta ai genitori quando si propongono letture a dei minori: in primis perché i genitori hanno diritto di priorità nella scelta del genere di istruzione da impartire ai loro figli (art. 26 dichiarazione universale dei diritti Umani) e in secondo luogo perché si sceglie una scuola anche in base all'offerta formativa proposta ed è giusto nonché rispettoso comunicare eventuali modifiche al programma proposto. Soprattutto, anzi a maggior ragione, quando accade (come è già successo in alcune scuole in Italia) senza l'approvazione del Ministero dell'Istruzione. Premesso che ho letto "And Tango makes three" di Peter Parnell e Justin Richardson, il racconto "Perché hai due papà" e "perché hai due mamme" di Pardi Francesca e non ho letto, se non a stralci, "Sei come sei" di Melania Mazzucco. Elenco ovviamente non esaustivo dell'argomento. Mentre ho trovato molto delicato il primo, gli altri due sono assolutamente fuori dalla realtà. "In America c'è un posto dove delle signore gentili donano i loro ovini per chi non ne ha....In America le donne possono decidere di far crescere nella propria pancia quei bimbi che altrimenti non riuscirebbero a nascere..." oppure "In Olanda c'è una clinica dove dei signori gentili donano i loro semini per chi non ne ha, o per chi ne ha che non funzionano..." Non so se riesco a spiegarmi: viva Dio esistono le diversità che sono ricchezze. Siamo stati educati all'apertura e all'accoglienza: inculcare una forma di manipolazione del pensiero porta l'assoggettamento al pensiero unico che soffoca la libertà delle coscienze, la libertà della gente.

A Maria non ho risposto niente perché il suo pensiero è aperto e non c'è niente da rispondere. Ad Elisa, invece, oltre a chiederle di andare fuori a cena per parlarne, ho risposto così: "le frase tra virgolette riflettono la verità, queste cliniche esistono, quindi in che senso sono fuori della realtà? Come ho già detto prima credo che sia giusto dire ai genitori se questi libri si leggono a scuola e chiedere il loro parere, parlarne. Niente di sbagliato. Com'è penso sia giusto chiedere il mio parere per la gita in chiesa (con tanto di insegnamento del Ave Maria, cosa che non avrebbero dovuto fare dato che nella scuola dell'infanzia la materia Religione non include le preghiere che si devono fare a Catechismo). Da qui a dire che nelle scuole ci sia un indottrinamento o, come dici tu, ci sia della manipolazione del pensiero, insomma no, non ci sto! Non lo dico per il crocifisso in aula (che si, potrebbe essere considerato una manipolazione dei bambini vero un pensiero cattolico, o no?) e non lo dico nemmeno per il libri. Coerenza. Si chiama coerenza. E, aggiungo, meno male che esistono quelle cliniche che permettono a dei genitori di avere figli che altrimenti non potrebbero avere, amare, curare e crescere."



Delle cliniche, di come diventare genitori quando non si può, parliamo domani... 

E voi, che ne pensate? Avete letto il documento dell'OMS? Pensate davvero che leggere ai bambini e parlare di FAMIGLIA, possa recare loro dei danni? O, più semplicemente, volete essere voi a poter parlarne a casa con i vostri bimbi? Se i vostri bimbi si trovano in classe con un bambino che ha 2 mamme o 2 papà... o più semplicemente ha solo la mamma o solo il papà... cosa fareste? Come dovrebbe affrontare la maestra questa "diversità" sempre che deva affrontarla?  

Continua...