martedì 17 febbraio 2015

Perché firmare: petizione su charge.org contro la legge "Concorrenza"

Qualche giorno fa Alice della Puppa, titolare della libreria Baobab, ci ha chiesto nel gruppo LIA (e non solo) di firmare una petizione per chiede che dalla bozza di disegno di legge "Concorrenza" venga stralciato l'articolo che prevede la totale liberalizzazione nella rivendita dei libri in abrogazione della legge Levi. Per 1000 motivi, non che per il fatto di essere una delle admin di Leggere insieme... ancora! e quindi anche sostenitrice delle librerie indipendenti (con il sogno di avere una mia, come quasi tutte noi amanti dei libri per bambini... o no?), il tema mi sta a cuore. Ma sono una persona molto "precisina" (termine usato spesso da mio marito) e prima di firmare leggo la lettera piccola di ogni contratto. Quindi, ho chiesto ad Alice di spiegarmi cosa cambia, come la proposta di liberalizzazione danneggia le librerie, ecc. Per firmare consapevolmente, per principio e non solo per amicizia! 

Ringrazio Alice per la sua pazienza e per il suo costante contributo alla promozione della lettura a discapito, spesso, della sua attività lavorativa. Lei consiglia su molti gruppi a molte mamme consapevole che poi, sicuramente, andranno a comprare su internet. Ma ecco, il lavoro della libraia è anche questo. 

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Ciao Alice, grazie di aver accettato una chiacchierata con me.

Venerdì prossimo ci sarà la discussione alla Camera del DDL sulla concorrenza. Su Charge.org è nata questa petizione che hai postato nei vari gruppi facebook chiedendoci di firmare. Ma nella petizione non si capisce molto cosa cambia e perché le librerie saranno a rischio. Ti ho chiesto questa chiacchiera proprio per far chiarezza e perché mi piace firmare sapendo per bene le cose. 

Perché ci chiedi di firmare?
Penso sia fondamentale farci sentire, riguarda tutti noi sia economicamente che culturalmente...

Ci spieghi qual è la situazione attuale con la legge Levi?
Si certo. La situazione è questa. L'introduzione della Legge Levi aveva imposto per tutti:
1)      sconto massimo al pubblico 15%
2)      sconto al 25% su campagne nazionali promosse da editori tranne nel mese di dicembre e sempre diverse
3)      sconto alle biblioteche, associazioni ed enti al 20% poi reso sconto libero con il decreto “salva Italia”.
4)      Eccezioni per Fiere ed eventi di rilievo nazionale e locale (in cui si può arrivare al 20%)
5)      Fuori catalogo e giacenze oltre i 6 mesi al 50%...

Cosa è cambiato dalla introduzione della Legge Levi?
Già con le modifiche del decreto “Salva Italia”, la cosa si è fatta dura, l’AIB (Associazione italiana biblioteche) ha ottenuto la liberalizzazione dello sconto come se così potessero avere più libri!
Nel senso che si è distolta l'attenzione, sembra avere ottenuto molto avendo uno sconto maggiore, ma in realtà quello di cui hanno bisogno biblioteche e scuole sono più soldi da investire...

Cosa prevede il nuovo decreto che sarà in discussione venerdì 20 febbraio?
Sembra che le modifiche prevedano di nuovo sconto libero e eliminazione del prezzo di copertina...

Quanto è importante il prezzo di copertina? E perché?
Il prezzo di copertina permette di avere assortimento e uguaglianza di vendita finale. Il libro non è un articolo come gli altri... Se io vendo scarpe posso decidere di non tenere una determinata marca da ginnastica, perché se mi vengono a chiedere una scarpa da ginnastica posso mostrarne altre, ma se a me chiedono il libro della Gabbianella e il Gatto di Sepulveda, non posso non averlo perché non lavoro con quella casa editrice perché uno vuole leggere proprio quello!
E allora si tornerebbe li chi compra grandi quantitativi ha lo sconto alto e può mettere il libro a meno rispetto a me che ho lo sconto standard...
Considera poi che sulla cartoleria di solito il prezzo si calcola raddoppiando in prezzo di acquisto...nei vestiti a volte si fa il 150% in più o addirittura il 300%...Immaginati che ti ritroveresti a pagare un albo che prima era a 15 euro di copertina, 20 euro se non di più...

E la distribuzione? Non è su il monopolio dei distributori che bisognerebbe lottare?
In effetti c'è disparità di trattamento, da parte delle distribuzioni, certamente perché gli sconti con cui compriamo i libri e le tempistiche dipendono da quanto fatturiamo con quella distribuzione... Quindi è chiaro che io piccola libreria indipendente non potrò mai acquistare i libri al prezzo con cui li acquistano le grandi catene, anche se poi di fatto magari io li vendo quasi sicuramente mentre la grande libreria, in molti casi, li manda indietro dopo 20 gg. Intendiamo, parliamo in generale, non succede proprio sempre, ma la libreria indipendente compra quello che sa che può vendere.
Amazon e le librerie online, comprano grandi quantitativi, li mettono in un magazzino e quando arriva l'ordine vendono: hanno di sicuro meno costi di gestione in rapporto a quanti ne ha una libreria.
(Guarda preferirei che istituissero l'obbligo dei Saldi come per i vestiti... Almeno nessuno si sognerebbe di chiederci in continuazione lo sconto... se non nei periodi stabiliti per legge)

Questa mi sembra un ottima idea, i periodo saldi! 
Ma… quindi, gli editori come fanno a sopravvivere? (Cerchiamo di farci una idea generale) Ora però.... Io lo dico da una che queste cose le sta imparando piano piano.....

Gli editori hanno grosse difficoltà, anche perché sono spinti a pubblicare sempre di più.
La filiera è chiara: l'editore pubblica il libro, la distribuzione lo fa girare, la promozione lo spinge, e il libraio lo vende.
Non può essere che l'editore venda direttamente, a prezzi inferiori a quelli a cui li compro io, saltando tutta la filiera perché si lamenta che i suoi libri non vendono. Se non vendono potrebbe abbassare i prezzi e permetti a me libraio di venderli meglio.
Non tutti è chiaro, ma ne conosco diversi che si lamentano della distribuzione e poi però non fanno le schede dei libri nuovi decentemente, si dimenticano di avere un catalogo, non fanno pressione alla distribuzione perché facciano passare gli agenti, non seguono i libri nelle presentazioni...

Io capisco il tuo punto di vista ma allora l'editore non potrebbe vendere nemmeno direttamente sulla pagina web propria, vero? E nemmeno ad associazioni e quindi nemmeno a chi vuole promuovere la lettura.
Se mantenesse i prezzi in linea con il mercato non ci troverei niente di male, tra l'altro a quel punto ci guadagnerebbe di più (visto che salterebbe gli altri attori della filiera)
Ma guarda, sinceramente non vedo il senso della vendita diretta (estremizzo, eh), nel senso che se la filiera è rispettata e ognuno fa il proprio lavoro fatto bene, tutti ci guadagnano sia economicamente che in termini di gestione del tempo.
 Per un editore stare dietro alle vendite dirette è comunque un lavoro in più, significa avere qualcuno che segue quella cosa, significa contatti, preparare scatole, fare spedizioni, fare fatture, sollecitare il cliente che non paga, lavorare rese quando i libri che ti tornano indietro.
Per quanto riguarda le associazioni di promozione della lettura : Mi chiedo, promuovere la lettura e poi? Sono i primi a chiedere gli sconti? Allora non credi in quello che fai e che dici... Dovresti capire che investire nella lettura (e nella cultura) non è buttare via i soldi, ma è appunto un investimento!
Facciamo lavorare di più le Biblioteche, diamo più soldi alle scuole e alle biblioteche e agli ospedali e alle case di cura per avere i libri, per acquistarne per fare promozione... Allora fare cultura sarà anche un volano per l'economia...

La domanda più importante… quanto guadagna una libreria per ogni libro venduto?
Per le piccole case editrici che non hanno un distributore, spesso pur lavorando direttamente con loro, le librerie comprano allo stesso sconto di un grossista... Cioè 30%, che tolte le spese di spedizione, vuol dire che su un libro da 10 euro alla libreria rimangono 2,80 € da investire in acquisto di nuovi libri (senza tener conto poi delle spese come affitto, stipendi, luce ecc).

Se poi penso di fornirli a una biblioteca, vuol dire che facendo lo sconto del 20% rimangono 80 centesimi...

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Ci sono 2 petizioni da firmare!
Questa lanciata dal Centro per il libro e la lettura
- Questa lanciata da Alina Laruccia e condivisa da Alice