“C’è un paese dove le persone non parlano quasi mai. E’ il paese della grande fabbrica delle parole”. Così comincia la storia di Philéas, un bambino innamorato che non ha le parole giuste da dire alla sua amata Cybelle.
Nel paese della grande fabbrica delle parole le parole importanti costano molto, troppo per un bambino come lui. Altre parole, come ventriloquo, costano poco ma poi, a cosa può mai servire la parole ventriloquo!
A volte le parole volano nel aria e i bambini cercano di catturarle con l’acchiappafarfalle. E’ così che Philéas ha trovato le parole da regalare a Cybelle.
Ma sono troppo poco in confronto al Ti Amo di Oscar, figlio di genitori molto ricchi.
Fatto è che Philéas trova il coraggio di regalare le sue parole a Cybelle, parole dette con il cuore: ciliegia, polvere, seggiola…..
E così conquista il cuore della sua amata e riceve l’ambito bacio. Poi userà una parola che conservava per un momento davvero speziale….
Un libro con illustrazioni bellissime, dolci, un po’ all'antica per i colori seppia ma con un bellissimo contrasto rosso “amore”. Libro che fa riflettere noi grandi sull'importanza delle parole e il poco peso che i soldi possano davvero avere sulla felicità (a me mi ha portata a questa riflessione). Non so cosa passerà sulla testa dei bambini ma di sicuro chiederò a Lucia la sua opinione….
Bello davvero!
Titolo | La grande fabbrica delle parole |
Testo | Agnès de Lestrade (traduzione di Rita della Rosa |
Illustrazioni | Valeria Docampo |
Editoriale | Terre di Mezzo Editori |
Prezzo | € 8,00 |
Pagine | 40 |
Età di lettura | dai 4 anni |
Tempo di lettura | 15 minuti |