venerdì 30 dicembre 2016

Siamo tutti fatti di molecole - Susin Nielsen

Siamo tutti fatti di molecole
Susin Nielsen
traduzione di Claudia Valentini
immagine di copertina di Rita Petruccioli. 
Ed. Il Castoro

"Mia mamma era convinta che ogni persona può migliorare le proprie qualità. Così, anche se la parte scientifica del mio cervello mi dice che probabilmente non mi sta guardando dal cielo, e che di lei restano solo le sue molecole sparse nel mondo, dentro di me io sento che devo farlo per lei. Dopo tutto, è stata proprio la mamma ad aiutarmi a trovare un posto in cui mi sentisse accettato e in cui potessi crescere. Mi ha dato una base solida. E adesso che ce l'ho, è arrivata l'ora di costruirci sopra e di lavorare sulle cose che non mi risultano facili".

L'immagine può contenere: scarpe e sMS
"Ashley: A essere del tutto sincera al cento per cento, io proprio non lo capisco come abbia fatto la mamma a innamorarsi di Léonard. Ma dato che non si era mai accorta che mio padre è gay, forse non dovrei stupirmi tanto. Solo che ora tocca a me subirne le conseguenze: Léonard e quel nanerottolo di suo figlio Stewpidart si sono trasferiti a casa nostra! Aiuto! I miei genitori vogliono rovinarmi la vita! 
Stewart: Al mondo ci sono molti misteri che la scienza ancora non ha spiegato. Per esempio: la mia quasi-sorella Ashley è sorda, o finge di non sentirmi? Perché sbaglia sempre il mio nome e quello del mio gatto Schrödinger? Ma soprattutto: perché mi odia? Ora che io e papà ci siamo trasferiti a casa sua, andiamo anche alla stessa scuola. Speriamo bene..." 

giovedì 29 dicembre 2016

Stella: imparare a prendersi cura di qualcuno

L'immagine può contenere: gatto

Lei è Stella. Il 23 dicembre miagolava disperatamente nel giardino dei vicini. Un straccio sentirla. Abbiamo lasciato un po di cibo davanti al cancello di casa e lei ha mangiato. Poi, ora di pranzo, quando Lucia è tornata da scuola, Adriano ha avuto il cuore di prenderla. Tutta la mattina a riflettere se aiutare questa gattina oppure lasciarla la. Ma come si fa? L'abbiamo salvata per darle da mangiare. Poi vediamo cosa fare, abbiamo pensato. 

Ma ovviamente lei è già un membro della nostra famiglia. Portata dal veterinario, la stiamo curando. I bambini se ne sono innamorati, e noi anche. Abbiamo speso soldi (che non abbiamo) in medicine e cibo per lei. Ma lei ci sta insegnando tanto. Ci insegna cosa significa prendersi cura. Quanto possa essere importante una coccola. Quanto serve l'amore per guarire. Quanto è bello ritrovare le forze per giocare. Quanto è importante la famiglia. 

Benvenuta tra noi, Stella. 

PS: il nome l'ha deciso Andrea. Se fosse stato maschio sarebbe stato Jesus perché arrivato quasi a Natale. Ma era femmina. Così si chiama Stella, come la Stella di Natala. Per Andrea "Stella, perché Stella, Stellina la notte si avvicina". <3 font="" nbsp="">

domenica 25 dicembre 2016

La vacanza spettrale

La vacanza spettrale
Francesca Mariucci
Aletti Editori


Ultimamente tutti chiedono libri da leggere durante le vacanza. Arriva una piccola pausa da scuola e le ore a disposizione aumentano. Una parte di questo tempo si vorrebbe venisse impegnato nella lettura. Sono andata in libreria qualche giorno fa e mi dicevano che il giorno della vigilia non si può nemmeno entrare. A Natale si comprano più libri. Che bello! Speriamo si leggano anche! (hihi). 

Io invece i libri li compro tutto l'anno. E a volte mi arrivano anche dei regali. Come questo. Conosco Francesca da un po. Prima virtualmente. Poi ci siamo incontrate di persona. Ricordo che la prima volta che ci siamo viste mi fece dono di un suo libro. Eravamo in fiera a Bologna con i carrelli carichi. Me lo gustai in treno il suo racconto. Voi potete leggerlo qui.  

Ma parliamo di questa vacanza spettrale. Il racconto, di 60 pagine, è suddiviso in piccoli capitoli. Consigliato per bambini dagli 8 anni in su e ottimo per una lettura autonoma non impegnativa. Racconta la storia di Seppia e della sua crescita personale attraverso una piccola grande avventura durante le vacanze

Seppia ha 9 anni. In realtà lui si chiama Flavio ma lascio a voi scoprire il perché del sopranome. Frequenta gli ultimi giorni di scuola prima delle vacanze. Non ama fare i compiti e non vede l'ora di dimenticare per un po lo zaino e il suo contenuto per godersi le ferie e il mare. Ma i suoi hanno una piccola sorpresa. Si va al mare con la famiglia (con lui ci sono i 2 cugini preferiti). Ma purtroppo in macchina ha viaggiato anche lo zaino. E il mare deve aspettare. I compiti non si fanno da soli e bisogna ricuperare perché la pagella non era "soddisfacente". Così Seppia la mattina rimane solo nella casa al mare. 

All'arrivo lui e i suoi cugini avevano notato una casa un po strana. Sembra disabitata perché di sera non ci sono luce accese. Ma davanti alla casa hanno visto un cane. Da una finestra ogni tanto si scorge un bagliore bluastro. Il piano è scoprire tutti insieme il mistero. Ma rimasto solo a casa Seppia decide che questa sarà la SUA  avventura. 

Così lascia i compiti ad aspettarlo, prende la bici e pedala verso la casa misteriosa. Dalla sua scoperta nascerà una nuova amicizia, l'amore per i libri, una nuova consapevolezza e forse la voglia di scrivere per il piacere di farlo e non per compito. E vivrà, sì, una vera avventura che farà di lui un piccolo eroe.   

Scritto dalla parte dei bambini,con una visione dell'avventura che ti riporta subito alle sere di estate e alla ricerca di nuovi stimoli, alle pedalate solitarie. Inoltre è realistico perché, nonostante tutto, i genitori sono reali, lottano per far fare i compiti e non si lasciano convincere dalla parte eroica ma chiedono spiegazioni. Perché il nostro eroe, per diventare tale, è uscito di casa senza permesso e ha lasciato i compiti sul tavolo, da completare. 

Forse affronta troppi temi in un solo libro. Un finale un po veloce. Ma una piacevole lettura autonoma, sicuramente, per bambini curiosi e con voglia di avventura. Non aspettatevi la strega... la vacanza spettrale nasconde un mistero ma non così pauroso! 

"- Voi ragazzi avete molte cose da fare e leggere forse ti appare noioso, vero?- Altroché!- Immagino, ma se tu ti lasciassi convincere a dare fiducia a un buon libro, ti assicuro che vivresti un'esperienza indimenticabile, quanto un'avventura reale." 

Per saperne di più:
- In questa intervista presenta "La vacanza spettrale" e ci parla di lei. 
- Il blog di Francesca
- Il libro è disponibile anche in versione e-book

venerdì 16 dicembre 2016

Piccole Storie del 15 dicembre 2016

Ieri, 15 dicembre, è stata una giornata un po magica. Anche movimentata. Ma sopratutto magica. 

Mi sono alzata, alle 6.30 come ogni giorno, pensando alla serata che mi aspettava. E sono stata felice tutto il giorno perché la sera avevo libera uscita! Non sono molte le occasione per riuscire a ricaricarsi... ma quando ti aspetta una serata magica affronti la giornata al meglio. 

Bimbi pronti, si parte e si va a scuola. Una giornata come le altre, penserete. Si certo, ma con quel pizzico di magia che solo le giornate belle hanno. 

Ecco a voi le mie "Storie Piccole" del 15 dicembre 2016.

- Leggere ai bambini di 18 - 24 mesi "I tre piccoli gufi" e vedere loro che sfogliano i libri insieme a mamma, papà e anche nonna! 

- Verifica di ascolto della mia piccola grande Lucia. "La principessa sul pisello". Nessun errore. Bravissima! Non ho ancora parlato delle "nostre" difficoltà a scuola ma la fatica c'è! E' quel "bravissima", quel testo in corsivo senza errore, quel riassunto perfetto della storia e quel "molto bene" nella prova ascolta hanno illuminato il viso di Lucia e riscaldato il mio cuore. Non tengo particolarmente ai voti ma un incoraggiamento di questo tipo ogni tanto ci da una grande mano per avere la forza di impegnarsi sempre di più! (parlo al plurale, so che non dovrei, ma solo noi 2 sappiamo che lo sforzo è davvero di entrambe!)

- Da ieri, inoltre, sono ufficialmente una studentessa dell'Università di Verona

- Pomeriggio di giochi con la casa piena di bambini! Che bello veder loro giocare. E che bello rilassarsi con un tè insieme ad amiche che capiscono e condividono. 


foto di Maria


- La serata a "Fare filò". Farfilò è un posto magico. Entrando ti senti bene. Secondo me riesce anche a curare il raffreddore! Di sicuro è il luogo dove la mia anima si ricarica. Ogni tanto ci devo andare. Altrimenti mi manca. E non ci vado spesso quanto vorrei. Anche l'attesa di ritornare serve. 
Ieri sera sono tornata per una serata perfetta. Paola e Lucia ci hanno dato l'opportunità di conoscere meglio Cristina Bellemo. Non saprei bene come definire la serata di ieri. Quando sono tornata, circa mezzanotte, Adriano mi aspettava sveglio e io continuavo a parlare, a raccontarle le cose che ci aveva detto Cristina, tutte quelle "Storie Piccole" nate dal suo vissuto. E' stata una serata bellissima, magica. Abbiamo riso e pianto, imparato, sognato. Non volevamo smettere. Abbiamo aperto solo metà del Calendario che Cristina aveva preparato. Mi auguro che Lucia e Paola ci diano l'opportunità di aprire l'alta metà! 
E' un privilegio conoscere persone speciali come Cristina e capire quante cose condividi. Lei è, senza dubbio, una scrittrice dalla parte dei bambini. Condivido le sue riflessioni sui diritti che pensiamo primordiali e invece non abbiamo, ne noi ne i nostri bambini:
- diritto al silenzio
- diritto all'ascolto e a essere ascoltati...
E' nato in me il bisogno di conoscerla meglio e quindi di leggere i suoi libri. Vi lascio un assaggio trovato su youtube. Buona visione. 




venerdì 4 novembre 2016

Il Libro di Charlotte

Il Libro di Charlotte
R. J Palacios
Giunti ed. 
Quarta puntata della saga WONDER


Per chi ha amato Wonder da qualche settimana era arrivata in libreria l'ultima puntata della saga. La prima al femminile. 

Ho finito di leggerlo a fatica! Personalmente penso non sia all'altezza degli altri. Come protagonista femminile avrei di gran lunga preferito leggere la storia di Summer. Ma Charlotte ha qualcosa da raccontare. Solo che non così. Non legato ad Augie (che non compare quasi per niente in questo libro). E' poi troppo femminile, persino nel colore scelto per la copertina. Il tema centrale oltre alle amicizie (divisione dei gruppi tra popolari e non ecc) è il balletto. Nessun sentimento nei confronti di Augie e della situazione che si vive a scuola. Troppo freddo. Forse è fatto ad hoc perché Charlotte è proprio così. Ma... NI. Non mi ha convinta. Eppure ho amato alla follia Wonder. Ho difeso Julian e amato Christopher. 

Charlotte è quella che vorrebbe essere popolare ma rimane nel gruppo delle meno popolari. La migliore studentessa finché non arriva Ximena a prenderle il posto. Ha un grande cuore. Ma è timida. Questo dal libro ci arriva ma non nel modo profondo a cui Palacio ci aveva abituati. 

Nodo della storia è il gala di danza che vede protagoniste 3 ragazze di 3 gruppi ben distinti a scuola. Durante le prove nasce una vera amicizia che però c'è soltanto fuori da scuola. In mensa tutto è come prima. Ci sarebbe molto da raccontare si questo. E, infatti, salvo il libro solo e soltanto per il discorso finale di Ximena, emozionante fino alle lacrime. 

Ma Augie? Dov'è Augie in tutto questo? Diventa fin troppo secondario per i miei gusti. Nemmeno il racconto del primo incontro. La prima reazione. Nulla. 

Qualche errore di battitura nei dialoghi hanno forse contribuito a non farmi amare Charlotte, ora che alle edizioni sono molto attenta.

Se comunque avete letto Wonder, Julian e Christopher non potrà mancare lei. POi mi direte cosa ne pensate. E, anche se dicono sia l'ultimo, speriamo si decida a raccontare la storia di Summer!  


venerdì 14 ottobre 2016

Tesori nascosti ovvero scritti che vengono alla luce

Sistemando carte ieri ho trovato un foglio con dei miei pensieri. Sono pensieri buttati giù durante la lettura di un libro che amo: "La Pedagogia della Lumaca". Sono pensieri sull'educazione e sulle cose che abbiamo perso. Quelle conoscenze che un tempo venivano tramandante in maniera naturale a casa e che oggi molti lasciano come compito alle maestre e i maestri. E viceversa. 
Quella fiducia che c'era... e che man mano si sta perdendo. Il rispetto. 
Ancora oggi, a distanza di 2 anni, questi pensieri mi rispecchiano. Anche più di prima. 



Comincia così:

COMUNITÀ' SCOLASTICA.
Si, lo so che mi ripeto, ma ci credo fortemente. Maestre e genitori insieme per il bene comune. Là dove non arriva la scuola subentra la famiglia e viceversa. Leggere, fare dei lavoretti. Le maestre ci chiedono spesso di far fare delle attività ai nostri bambini er migliorare la motricità fine, per esempio. Perché non programmare queste attività INSIEME alle maestre e secondo il loro (IL NOSTRO!!!) programma?

  • Autunno
  • Natale
  • Inglese
  • Storia
  • Italiano...
  • Attività a casa! 
CASA dovrebbe essere considerata una materia in più e noi genitori i maestri. 

Per poterlo fare dovremo comunicare più spesso e meglio. Oggi ci sono i mezzi per farlo. 

VIA la paura del prof. o del genitore "che rompe". Via! Collaborare. Insieme si può. Ognuno con le proprie capacità. Tra i 22 / 26 bambini di una classe ci saranno genitori appassionati di storia, che sappiano coltivare un orto, fare un laboratorio di cucina, leggere a voce alta, sperimentare con la scienza, passeggiare in natura con una guida, parlare in lingua madre, insegnare la propria cultura... mettiamo insieme le nostre risorse per far crescere LA CLASSE INSIEME. 

Perché insieme si può tutto! 

Che si possa ancora credere in una scuola così? 




martedì 11 ottobre 2016

La bambina dimenticata del tempo

La bambina dimenticata dal tempo
Siobhan Down


"Io non credo in nessun Piccolo Popolo, Rur. E' roba da bambini. Io credo nel'adesso. E' l'unica cosa che abbiamo. Qui e ora. Oggi" 



Questo è il mio terzo libro di Siobhan Down. Non delude mai. Chi sa con quali meraviglie sarebbe riuscita a sorprenderci ancora se la vita l'avesse lasciata continuare a percorrere fogli bianchi e a riempirli! 

Ho scoperto Siobhan grazie a un incontro di Leggere insieme ancora a tema notte. Maria ha portato "Sette minuti dopo la mezzanotte". Un libro nato da una sua idea e lasciato incompiuto. Ma era una storia così importante che non poteva non essere scritta. Di questo libro non sono ancora riuscita a parlare. Il post è la, in attesa, ma tocca così tante corde che ancora non ci riesco. Aspetto al rilettura. Ma la scoperta mi ha portata a cercare di conoscere meglio questa scrittrice. E come si fa? Ovvio! Leggendo i suoi libri. 

Dopo "Sette minuti..." è toccato a "Il mistero del London Eye" che, seppur con delle caratteristiche completamente diverse dal primo, condivide il "fiato sospeso" e la voglia di continuare a leggere. Per entrambi troviamo dei protagonisti tutti da scoprire! Maschi, ragazzi di oggi, con i problemi di oggi. 

Fiato sospeso e protagonista sono di nuovo il punto in comune con questo suo libro. Un protagonista maschile e adolescente con i propri problemi. Affascinante. Reale. Tenero. Duro. VERO. Un fiato sospeso con due storie che si intrecciano e che non ti permettono di lasciare il libro sul comodino. 

Siamo in Irlanda, nell'estate del 1981. In quei giorni alcuni detenuti dell'IRA cominciarono la loro lotta per ottenere lo status speciale di "prigionieri politici" con uno sciopero della fame. 10 di loro digiunarono fino alla morte. Un pezzo di storia della quale ormai non si parla (almeno qui in Italia) racchiusa in questo libro. Perché leggere ti apre la mente e ti ricorda la storia. Perché chi legge non dimentica. Il nostro protagonista, Fergus, vive tutto questo in maniera molto partecipativa. Suo fratello maggiore, infatti, è rinchiuso nel carcere dov'è cominciato lo sciopero. I suoi vicini di casa sono i parenti dei ragazzi che sono in carcere con suo fratello. Fergus è quindi costretto ad avere una opinione sulla giustizia e sul senso del dovere. 

Ma in questo libro non ci troviamo soltanto nel 1981. Il destino vuole che Fergus, durante una uscita in montagna con suo zio, trovi un corpo sepolto. Il corpo di una bambina. Una mano. Un bracciatelo. Una corda. Una bambina dimenticata dal tempo che riposa in quella montagna da 2000 anni. Attraverso dei sogni Fergus riuscirà a sentire la voce di Mel e a ricostruire la sua storia. 

Storie di odio, vendetta, lotta tra fratelli. Popoli che vivono insieme ma non riescono a CONvivere. 

"il suo corpo si scosse come se avesse detto una battuta irresistibile. Anche lei stava ridendo e un attimo dopo si stavano baciando per davvero. Le mise una mano dietro la schiena e con l'altra le scompigliò i corti capelli. Roscillin e i suoi problemi, la vernice scrostata e i graffiti e i cadavere al mattatoio volarono via come scintille. C'erano soltanto lui e Cora, uniti per i fianchi come gemelli siamesi, e lingue di fuoco che scendevano su di loro e il calore metallico del portellone. Il sole strombazzò, incitandoli, e perché l'intero mondo non faceva la stessa cose, sempre, perché?"

E ovviamente, nel frattempo, ce la vita che scorre. La vita di un ragazzo che deve affrontare gli esami finali, che sogna di fare il dottore, che sta per prendere la patente e che scopre l'amore. C'è anche la Famiglia. Si con la F maiuscola. Ce ne sono più di una a dire il vero. 

E non continuo perché rischio di spoilerare troppo! Non a caso questo libro ha vinto la ha vinto la Carnegie Medal 2009 come miglior libro dell'anno per ragazzi o giovani adulti pubblicato nel Regno Unito, concesso per la prima volta a titolo postumo. Per non parlare del glossario finale e della nota storica dell'autrice, molto gradito per chi, come me, vuole sempre approfondire. 




Per sapere di più: 
- Il sito della fondazione di Sibhan Down: http://www.siobhandowdtrust.com/
- Un articolo su Sibhan Down di Caterina Ramonda per "Il fatto quotidiano"
- La recensione di Libri e marmellata

venerdì 26 agosto 2016

Il cosa-leggerà-la-gente o “I Diritti Imprescrittibili del Lettore" - Daniel Pennac


Tratto da “Come un romanzo” di  Daniel Pennac (ed. Feltrinelli)

1. Il diritto di non leggere.

Essere liberi di decidere di fare altro, di non leggere. Senza questa libertà non sarebbe una vera lista di diritti. Fare pause tra un libro e un altro, decidere di dedicare del tempo a un hobby piuttosto che alla lettura; per periodi di tempo a anche per sempre. E’ un nostro diritto. 

2. Il diritto di saltare le pagine.

Poter saltare dei punti che riteniamo noiosi no fa di noi “brutti lettori”, anzi.

3. Il diritto di non finire il libro.

Non tutti i libri ci prendono, non tutti ci piacciono. Nessun problema. Possiamo anche abbandonarlo senza sentirci in colpa. 



4. Il diritto di rileggere.

“rileggere per il piacere di un nuovo incontro”. Non solo un diritto ma anche un dovere per certi versi. 

5. Il diritto di leggere qualsiasi cosa.

Se pensiamo ai bambini subito ci vengono in mente i libri di Peppa Pig o Geronimo Stilton. No! E perché no? La vera soddisfazione arriva quando i bambini abbandonano Peppa ed Stilton verso nuovi libri. Ma... ci sarebbero arrivati senza aver conosciuto “il libro” attraverso quelli, chiamiamoli, commerciali?

6. Il diritto al bovarismo (malattia testualmente contagiosa).

“è questo, a grandi linee, il “bovarismo”, la soddisfazione immediata ed esclusiva delle nostre sensazioni: l’immaginazione che si dilata, i nervi che vibrano, il cuore che si accende, l’adrenalina che sprizza, l’identificazione che diventa totale e il cervello che prende (momentaneamente) le lucciole del quotidiano per le lanterne dell’universo romanzesco...”
Tornare quindi alle nostre prime emozioni da lettori! 

E tu dove leggi? - di Géraldine Collet e Magali Le Huche
Edizioni Clichy


7. Il diritto di leggere ovunque.

Un libro sempre in tasca, ogni momento e luogo e buono. 

8. Il diritto di spizzicare.

“quando non si ha nè il tempo nè i mezzi per concedersi una settimana a Venezia, perché negarsi il diritto di passarvi cinque minuti?”

9. Il diritto di leggere ad alta voce.

Più che un diritto è per noi genitori un dovere! 

10. Il diritto di tacere.

Insegnami l’arte dei piccoli passi. - Antoine de Saint-Exupéry

Insegnami l’arte dei piccoli passi.

Signore, insegnami l’arte dei piccoli passi.
Non ti chiedo né miracoli né visioni
ma solo la forza necessaria per questo giorno!
Rendimi attento e inventivo per scegliere
al momento giusto
le conoscenze ed esperienze
che mi toccano particolarmente.

Rendi più consapevoli le mie scelte
nell’uso del mio tempo.
Donami di capire ciò che è essenziale
e ciò che è soltanto secondario.
Io ti chiedo la forza, l’autocontrollo e la misura:
che non mi lasci, semplicemente,
portare dalla vita
ma organizzi con sapienza
lo svolgimento della giornata.

Aiutami a far fronte,
il meglio possibile,
all’immediato
e a riconoscere l’ora presente
come la più importante.
Dammi di riconoscere
con lucidità
che le difficoltà e i fallimenti
che accompagnano la vita
sono occasione di crescita e maturazione.

Fa’ di me un uomo capace di raggiungere
coloro che hanno perso la speranza.
E dammi non quello che io desidero
ma solo ciò di cui ho davvero bisogno.

Insegnami l’arte dei piccoli passi.

Antoine de Saint-Exupéry


sabato 20 agosto 2016

"Mallko y Papá" de Gusti Rosemffet (e Mallko)


Il giorno che Gustavo Rosemffet condivideva su facebook 
un articolo scritto per il giornale "La Voz"ho colto l'occasione al volo 
e gli ho scritto in privato chiedendo il permesso 
di tradurre questa bellissima intervista 
perché anche voi poteste leggerla.
Lui è l'autore di "Mallko y Papà" che racconta il rapporto con suo figlio, 
nato con la sindrome di Down. 
Con il suo libro, del 2014, Gustavo Rosemffet, in arte Gusti, ha vinto il premio Bolognaragazzi Award for Disability, all’interno della Bologna Children’s Book Fair

 
Con l'augurio che presto potremo anche avere questo libro in Italia 
vi lascio alle sue parole! 

Ana


Gustavo Rosemffet: il modo di vedere la vita cambiò. 
Lui è uno degli illustratori più importanti del mondo ispano-parlante e ha scritto e illustrato "Mallko e papà", un libro nel quale ci racconta i momenti più rappresentativi della vita di ogni giorno di suo figlio, nato con la sindrome di Down. 


Mi chiedono come mai mi venne in mente di scrivere un libro per raccontare la storia di mio figlio Mallko, nato con la sindrome di Down.
Credo che pensai fosse importante raccontare come furono le cose fin dall'inizio. Così, magari, altre persone potranno vedere che la esperienza non è poi così terribile e che si può andare avanti. 

Come padre, vorrei riuscire a rendere Mallko il più indipendente possibile e che la sua vita sia felice. Per quanto mi riguarda: la mia "resistenza" durò tanti anni, ho fatto ricerca e ritiri spirituali per cercare di comprendere il perché di quello che stavamo vivendo con nostro figlio. In una cerimonia guarì quello che doveva essere guarito, semplice così. Può darsi che io abbia avuto bisogno di 15 anni per essere pronto a questo passo ma fu cosi' e sono felicissimo di aver fatto questo passo in avanti. Mia moglie Anne e Theo, il fratello grande di Mallko, hanno vissuto sempre con molta naturalità la nuova realtà. Per Theo, Mallko è sempre stato il miglior fratello e Anne, come ogni madre, con amore incondizionato, beh lei è sempre stata, c'è e ci sarà sempre; a fianco di Mallko, in ogni momento possibile. 

Da quando nostro figlio è nato il modo di vedere la vita è cambiato.Ho appresso e adottato una nuova scala di valori molto più interessante di quella che avevo prima e non ci sono probabilità che io possa tornare indietro. Oggi guardo sempre avanti. Mallko mi ha insegnato ad accettare, con lui ho imparato che non bisogna porre resistenza, è peggio: bisogna darsi e amare.Come ho già detto qualche volta, Mallko è quel essere speciale che mi ha insegnato ad arrendermi. Lui mi insegna ogni giorno che l'unica via passa attraverso l'amore. 

La maggior parte della mia famiglia e degli amici mi fu vicina quando nacque Mallko. Non l'ho mai sentito come compassione, anzi. Mio figlio è abituato a vedere disegni e foto che lo ritraggono. Quando vide i disegni del libro disse solo, segnalando la copertina: "Mallko". 

Accarezzare una ferita. 
Mio figlio adora accarezzare una ferita che ho nella mano, rimane come in trance, rimaniamo insieme in trance. A lui piace svegliare Theo la mattina per andare a scuola. Dice "tuto, tuuto" e s'infila nel suo letto. Con Anne balla tanto. A lui piace fare i versi da mostro, rincorrerti, giocare. Quando è da solo guarda dei film, video o cartoni e gli piace cucinare. 

Mallko ci da una mano in tutto. Penso che attraverso la stesura del libro ho fatto un lavoro di guarigione, alcune delle pagine sono state delle vere e proprie catarsi per me, piangevo di emozione, tremavo... con altre pagine ridevo e... mi sentivo ridicolo. Si, una vera guarigione per me, e ne sono davvero grato.Con mio figlio ho imparato ad accettare le cose come sono e non come uno vorrebbe che fossero. Quello che c'è, quello che non c'è e sempre ringraziare per quello che abbiamo.  

Mi piace questo spazio artistico perché la disabilità svanisce e la libertà di espressione non si mette a contare i cromosomi, né le braccia né nient'altro. La scrittura e l'arte sono uno spazio inclusivo. Quando vado a presentare il libro torno sempre a casa con uno zaino pieno di emozioni che trabocca e, ogni tanto, mi ritrovo con le lacrime agli occhi quando meno me lo aspetto. Sento pura gratitudine, la gente si avvicina, mi guarda e mi ringrazia. Mi raccontano la loro vita, mi fanno dei regali. Insomma, una ragnatela dove ci ritroviamo in tanti a condividere situazioni simili.  


Gustavo Rosemffet ha 51 anni. Nato a Buenos Aires vive da 30 anni a Barcellona. E' musico, ornitologo, illustratore e autore. E' uno degli illustratori più importanti del mondo ispano-parlante. Ha illustrato molti libri per l'infanzia e ha pubblicato in più di 20 paesi. I suoi libri sono stati tradotti in giapponese, inglese, francese, coreano, portoghese, ebraico e catalano. Tra i premi ricevuti il Pomme D’Or (Bratislava), Apel les Mestres (1990) e il "Premio Nacional de Ilustración" (1990).

Per sapere di più:
- Su Facebook è Gusti,
- web: gustiart.com
Visitate anche  windown.org una associazione senza animo di lucro per lavorare per una società inclusiva. 

venerdì 19 agosto 2016

LiBeR: libri per bambini e ragazzi

La rivista LiBeR, trimestrale di informazione bibliografica e orientamento critico, è da oltre 25 anni un osservatorio dei fenomeni che interessano il mondo del libro per bambini e ragazzi.





La rivista si rivolge a insegnanti, bibliotecari, librai, genitori e a tutti coloro che si occupano di letture per l'infanzia e l'adolescenza e propone l'aggiornamento necessario per seguire le tendenze del settore.

Recensioni: in ogni numero 24 libri da non perdere, analizzati dagli esperti di LiBeR.
Articoli: contributi critici, interviste, sondaggi, per approfondire, con taglio multidisciplinare, i fenomeni e le tendenze in corso. 
Dossier Segnali di lettura: materiale di "letteratura grigia", progetti, iniziative, attività di promozione della lettura, curati e realizzati da biblioteche, scuole e altri enti.
Rubriche: l'aggiornamento su campi che propongono importanti chiavi di lettura dell'immaginario infantile. 

Con l'abbonamento annuale a LiBeR si ricevono a casa 4 numeri della rivista insieme a 4 "Schede novità", un supplemento di informazione bibliografica sulle novità librarie per bambini e ragazzi dell'ultimo trimestre. Oltre 500 segnalazioni bibliografiche per orientare le scelte di lettura e di acquisto. Ogni libro è descritto con un utile abstract, è indicata la fascia d'età di lettura e viene proposto un giudizio sintetico espresso con "stellette" che ne consente una immediata valutazione.

La rivista LiBeR e quindi un ottimo strumento per essere sempre aggiornati sulle novità del mercato. I numeri della rivista affrontano:
- bibliografie tematiche
- interviste ad autori
- zoom sull'editoria
- promozione alla lettura, ecc.

Sommario rivista 105 (Gennaio - Marzo 2015)
Sommario rivista 106 (Aprile – Giugno 2015)


Inoltre, sulla pagina web potete trovare tantissime informazione, bibliografie, articoli. Potete anche cercare i sommari dei numeri precedenti QUI e acquistare i numeri della rivista degli anni scorsi QUI.


Non possiamo dimenticarsi delle altre pubblicazioni che LiBeR offre agli amati della letteratura per l'infanzia:



L'ultimo arrivato, "Nati sotto il segno dei libri: il bambino lettore nei primi mille giorni di vita", di Luigi Paladin e Rita Valentino Merletti, analizza i primi 3 anni di vita del bambino, avvalendosi anche delle scoperte della neuroscienza e spiega anche come sia necessario incominciare fin da subito a leggere e a raccontare proponendo libri di qualità. 


Senza dimenticare "Libro fammi grande" un libro indispensabile per capire come sia possibile arricchire, tramite i libri, la lettura e la narrazione, la vita dei bambini fin da quando vengono al mondo. 



* parte del testo di questo post è tratto dal depliant della rivista LiBeR

Auto-intervista un po libresca

Da una idea di Leggere insieme ancora vi lascio questa intervista fatta a me stessa e aggiornata! 

Se volete divertirvi potete farlo anche voi! 


Presentiamoci!

Nome e cognome, e se lo hai, soprannome
Ana Gutierrez Garcia (ne ho 2 di cognomi, sono spagnola!) Da piccola mi chiamavano Ana GG un po’ per le 2 G del cognome un po’ perché ero sempre sorridente. (si pronuncia hehe)

Città natale e città dove vivi
Oviedo – Asturias – Spagna
Villafranca di Verona – Verona – Veneto – “Lo stivale”

Città ideale
Firenze.. .. .. ..

Età vera ed età che senti
38 e 38

Famiglia in ordine cronologico
Mamma Marisa, papi, amore mio Adriano, fratellino David
Lucia (2009), Andrea (2011), Angela (2013)

Segno zodiacale
pesci, non so altro!

Colore preferito
rosso e nero, alla pari (ma non parlo di calcio)

Numero fortunato
? mai fatto caso

Piatto preferito
la tortilla!

La scelta che ti ha cambiato la vita
Adriano

L'ultimo acquisto compulsivo
hahahahahahahaha libri.

L'ultima bugia detta
niente bugie, se mai mezze verità!

Il primo libro che ricordi
aveva una strega, ma non ricordo il titolo

Ultimo libro letto
Noi siamo infinito (compiti pre Chambers!)

Incendio! Scegli un oggetto e un libro da salvare.
il pc

Il personaggio letterario che più ti somiglia
Mary Poppins

Un autore con cui andresti a prendere un caffè, uno con cui andare in vacanza e uno da sposare
caffè con Ken Follet, vacanza con Emily Dickinson, non sposerei nessun altro che mio marito

Miglior libro da regalare a chi ami 
Il profeta di Gibran

Entra in un libro e cambia il finale. Dove sei e cosa è successo?
“Un giorno”, sono vecchia, ricordo mia mamma ma non sono sola, tutta la mia famiglia è accanto a me.

Il libro che meno ti è piaciuto e quello che hai odiato
El Quijote per tutte 2 le risposte. Mi hanno obbligato a leggerlo a scuola, ma obbligare nessuno a leggere. Ancora oggi non l’ho finito!

Sei il Ministro della pubblica Istruzione: scegli un libro per ogni fascia di
età (materna, elementare, medie e liceo) da introdurre nei programmi
Non mi azzarderei a scegliere, chiederei a persone esperte! Un bravo ministro dovrebbe avere un team che arriva dove lui non può!

A spasso nel tempo: quale libro vorresti aver scritto e/o illustrato?
non sono così brava!

3 libri da lasciare alle future generazioni
solo 3? Il Profeta, Il mondo di Sofia, il Viaggio di Teo.

Consigliaci 3 libri assolutamente da non perdere
non posso, ognuno ha i propri gusti!

Ora tocca a voi!
Ana
con Luci e Andrea