venerdì 30 dicembre 2016

Siamo tutti fatti di molecole - Susin Nielsen

Siamo tutti fatti di molecole
Susin Nielsen
traduzione di Claudia Valentini
immagine di copertina di Rita Petruccioli. 
Ed. Il Castoro

"Mia mamma era convinta che ogni persona può migliorare le proprie qualità. Così, anche se la parte scientifica del mio cervello mi dice che probabilmente non mi sta guardando dal cielo, e che di lei restano solo le sue molecole sparse nel mondo, dentro di me io sento che devo farlo per lei. Dopo tutto, è stata proprio la mamma ad aiutarmi a trovare un posto in cui mi sentisse accettato e in cui potessi crescere. Mi ha dato una base solida. E adesso che ce l'ho, è arrivata l'ora di costruirci sopra e di lavorare sulle cose che non mi risultano facili".

L'immagine può contenere: scarpe e sMS
"Ashley: A essere del tutto sincera al cento per cento, io proprio non lo capisco come abbia fatto la mamma a innamorarsi di Léonard. Ma dato che non si era mai accorta che mio padre è gay, forse non dovrei stupirmi tanto. Solo che ora tocca a me subirne le conseguenze: Léonard e quel nanerottolo di suo figlio Stewpidart si sono trasferiti a casa nostra! Aiuto! I miei genitori vogliono rovinarmi la vita! 
Stewart: Al mondo ci sono molti misteri che la scienza ancora non ha spiegato. Per esempio: la mia quasi-sorella Ashley è sorda, o finge di non sentirmi? Perché sbaglia sempre il mio nome e quello del mio gatto Schrödinger? Ma soprattutto: perché mi odia? Ora che io e papà ci siamo trasferiti a casa sua, andiamo anche alla stessa scuola. Speriamo bene..." 

Periodo di vacanze e di letture e giochi. In questi giorni ho fatto amicizia con Stewart, il protagonista di "Siamo tutti fatti di molecole" di Susin Nielsen. Letto a rilento perché è uno di quei personaggi che non vuoi lasciare andare. Ma arrivata a metà libro non ho potuto smettere di leggere! Uno di quei libri che ti lasciano un po di vuoto quando arrivi alla fine. E anche una lacrimuccia.  

Il libro è scritto in prima persona da due personaggi diversi:
- Stewart: un ragazzo speciale, con un Q.i. al di sopra della norma. Steward ha perso sua mamma e si trova ad affrontare una nuova casa, una nuova famiglia e una nuova scuola.
- Ashley: una ragazza "vuota" con voti nella media, appassionata di moda, bella e del gruppo dei ragazzi "figi". Anche lei si trova ad affrontare però un periodo difficile. I suoi hanno divorziato e lei si trova ad accettare in casa un patrigno e un fratellastro. I motivi della separazione dei suoi l'hanno scioccata. Suo padre è gay. E dovrà pure affrontare il nuovo compagno del papà.

Fin dalle prime pagine Stewart diventa un nostro amico. La Nielsen ha creato un personaggio sensibile, responsabile. Ha perso sua mamma 2 anni fa e ne soffre ancora molto. Anche suo padre. Quasi in stessa misura l'autrice ci fa "odiare" Ashley. Scorbutica, in piena fase adolescenziale. Cattiva con le amiche e con i suoi. Piena di se. 

Il contrasto magico tra questi personaggi è il punto di partenza di un romanzo che coinvolge. Troveranno alla fine un nemico comune e un modo di far diventare la loro una vera famiglia.

Sorprendente per i temi trattati da leggere e far leggere dai 12 anni. Tratta il bullismo ma non solo. Anche l'importanza di essere se stessi. Concede ampio spazio al Lgtb, con qualche luogo comune (come la moda) che io avrei evitato. Ma si sa... 

"E allora perché non ti sforzi un po di più di capire tuo padre? So che ti ha ferito, ma lui almeno è vivo. E ti vuole bene..." 
Però se ci rifletto bene sul perché questo libro mi sia piaciuto tanto credo che abbia molto a che vedere con Ashley e il suo essere adolescente con i genitori divorziati. Avrei concesso più spazio alla sua rabbia. Al suo malessere. Non ha solo perso la sua famiglia ma ha anche scoperto che suo padre è gay. Non è facile da mandare giù, come lei stessa dice. E non si approfondisce davvero questo tema, purtroppo. Troppo veloce il finale. Troppo veloce l'accettazione. Poco spazio al problema che questa notizia ha per lei non solo personalmente ma anche a scuola. La reazione degli altri che è il vero problema. Lei ama suo padre e in cuor suo ha già accettato tutto. Ma quello che succede nella società a preoccuparla. Non lo dice a nessuno. E quando si viene a sapere il libro davvero non tratta quasi per niente la cosa. Mi sarebbe piaciuto un po più di approfondimento ma è un ottimo punto di partenza anche per parlarne a scuola. Davvero da far leggere per poi parlarne. 


"- Perché ogni tanto non vieni alle nostre riunioni? mi ha detto. 

- Ma io non sono gay. E neanche lesbica (...)
- Non fa niente. I nostri incontri sono spesso aperti a ragazzi con genitori, o fratelli, o amici gay. Sono una specie di luogo sicuro dove poter fare domande e parlarne un po'." 

Per saperne di più:
- La recensione di Caterina Ramonda
- La recensione di Qualcuno con cui correre
- Il sito di Susi Nielsen