domenica 15 marzo 2020

La bambina e il nazista

La bambina e il nazista
di Franco Forte e Scilla Bonfiglioli
Mondadori

Un romanzo sulla memoria e sugli orrori dell'olocausto, in una storia triste ma coraggiosa, in cui il desiderio della vita prevale sulla mostruosità dello sterminio.




Germania, 1943. Hans Heigel, ufficiale di complemento delle SS nella piccola cittadina di Osnabrück, non comprende né condivide l'aggressività con cui il suo Paese si è rialzato dalla Prima guerra mondiale; eppure, il timore di ritorsioni sulla propria famiglia e la vita nel piccolo centro, lontana dagli orrori del fronte e dei campi di concentramento, l'hanno convinto a tenere per sé i suoi pensieri, sospingendolo verso una silenziosa convivenza anche con le politiche più aberranti del Reich. Più importante è occuparsi della moglie Ingrid e, soprattutto, dell'amatissima figlia Hanne.


Fino a che punto un essere umano può, però, mettere da parte i propri valori per un grigio quieto vivere?
Hans lo scopre quando la più terribile delle tragedie che possono capitare a un padre si abbatte su di lui, e contemporaneamente scopre di essere stato destinato al campo di sterminio di Sobibór.
Chiudere gli occhi di fronte ai peccati terribili di cui la Germania si sta macchiando diventa d'un tratto impossibile... soprattutto quando tra i prigionieri destinati alle camere a gas incontra Leah, una bambina ebrea che somiglia come una goccia d'acqua a sua figlia Hanne.
Fino a che punto un essere umano può spingersi pur di proteggere chi gli sta a cuore? Giorno dopo giorno, Hans si ritrova a escogitare sempre nuovi stratagemmi pur di strappare una prigioniera a un destino già segnato, ingannando i suoi commilitoni, prendendo decisioni terribili, destinate a perseguitarlo per sempre, rischiando la sua stessa vita... Tutto, pur di non perdere un'altra volta ciò che di più caro ha al mondo.

Ispirandosi a fatti drammatici quanto reali, Franco Forte e Scilla Bonfiglioli ci trasportano nelle tenebre profondissime di una pagina di Storia che non si può e non si deve dimenticare - soprattutto oggi - mostrando però che persino nella notte più nera possono accendersi luci di speranza, a patto di vincere le nostre ipocrisie e lasciarci guidare dall'unica che ci accomuna tutti: la nostra umanità.

***

In questo 2020 così diverso, dove la nostra quotidianità è stata cambiata all'improvviso mi sono trovata a leggere molto per adulti e molto meno per i ragazzi. Ho notato però che nelle mie letture, in quelle che mi piacciono tanto, ci sono sempre i bambini. Sia perché il libro inizi con l'infanzia del protagonista (come in Stoner), sia perché i bambini sono protagonisti, come in questo caso. Questo collegamento tra bambini e adulti mi affascina. Ho bisogno di sentire la voce dei bambini, di trovare la bambina che ero e non dimenticarla. Forse.

Di libri sulla Shoah e sui campi di sterminio ne ho letti molti. Il male. Ovunque. Ogni sorta di sofferenza. Poi ho trovato questo libro che mi da speranza. Persone come il tenente protagonista di questo romanzo c'erano. Uomini e donne che sono stati costretti a vivere un mondo di abusi dalla parte sbagliata ma che volevano vivere. Può il mondo perdonare chi si girava dall'altra parte? Basta aver salvato solamente una persona a giustificare tutto il resto? Almeno in questo tenente non c'era indifferenza. Nella situazione alla quale era arrivato non poteva fare molto ma non è stato indifferente.

Ed ecco che, come sempre, vedo il mondo intorno a me, le sofferenze, le ingiustizie. Non ne sono indifferente ma possiamo fare qualcosa? Beh, almeno possiamo con chi ci è vicino. Forse non sarà mai abbastanza, forse non ci giustificherà per quello che lasciamo che accada impunemente. E non c'è un ma. Ognuno fa quel che può.

Libro bellissimo e coinvolgente, crudo e difficile in alcuni momenti. Sicuramente da leggere.