domenica 19 aprile 2015

Mio fratello SIMPLE


Di questa lettura devo ringraziare Livia e chi, come lei, ha tanto raccomandato la lettura di "Miss Charity". Sono andata in libreria a prendere, appunto, la Miss... ma accanto c'era lui... Simple! Non ho saputo resistere e l'ho portato a casa. Miss doveva aspettare ancora un po'.

Questo libro ha portato tanto dolore. Mi ha fatto pensare e ripensare alle mie scelte. Mi ha riportato alla mente lo zio Luigi, zio di mio marito, che ho conosciuto poco, troppo poco, ma che rimane nel cuore di tutti noi. Insomma, ho letto questo libro perché il tema di Leggere insieme ancora del mese è DIVERSITÀ', perché lui ha trovato me, perché sono andata in libreria senza bimbi, per passare del tempo a scegliere! 


Quindi... chi è Simple? Piccolo riassunto: Simple è il fratello maggio di Kléber (17 anni). Ha 23 anni ma la sua mente ne ha solo 3. Un ritardato o, come spesso corregge lui stesso, i-diota. La mamma dei ragazzi è morta. Il padre si risposa e rinchiude Simple in un posto chiamato Malicroix. Kléber non ci sta e porta via suo fratello prendendosene cura. 

I fratelli, non con poche difficoltà, trovano alla fine una sistemazione in un appartamento di studenti. Dal momento in cui Simple entra nella vita dei personaggi del libro, questa piano piano cambia. Vediamo la loro crescita morale, pagina dopo pagina. Non tutti ovvio. Ma la loro vita viene completamente trasformata dalla visione infantile e semplice di Simple. 



Dentro questo libro c'è molto amore, fraterno e non; molta cattiveria ma anche dolcezza; ho riso e pianto; amato e odiato alcuni personaggi. Ognuno a un rapporto diverso con Simple e le buone e brave persone, quelli che si sanno donare agli altri, vengono fuori in questo racconto. Ma l'autrice non nasconde nemmeno i cattivi, quelli che non capiscono; le persone egoiste che di Simple vedono solo il disaggio che crea intorno e le difficoltà per suo fratello. 

Tra i cattivi, per primo, il padre. Si risposa e pensa solo alla nuova famiglia e non ai figli. Qui non aggiungo molto, vi rimando a questo post. Niente è cambiato da allora. Se mai è solo peggiorato... se parliamo di egoismo, ecco... un esempio perfetto. Altri cattivi sono infermieri del Malicroix, le persone "snob" a una festa e una delle ragazze amiche del fratello. Al primo sguardo Simple capisce subito chi è cattivo, e nella sui ingenuità lo dice a voce alta!

Ma tra i buoni... per fortuna Simple trova molte persone buone. Suo fratello, il vicino di casa che magicamente ritrova sempre il suo coniglio di peluche (personaggio fondamentale del libro), i coinquilini e, quelle che mi hanno colpita di più, due prostitute che lo aiutano a trovare la via di casa. Tutti gli altri scappano via da lui. Le prostitute diventano la sua salvezza. Fate voi! A me la scelta mi ha colpita molto positivamente. 

Il libro finisce bene... nella speranza di un domani ancora insieme a Simple, di una nuova famiglia che possa accogliere anche la sua disabilità, il suo essere bambino. Bello, sarebbe così bello...
Purtroppo la vita reale è diversa, molto diversa. Mio marito è cresciuto con Simple, su zio Luigi. Lui ha dato moltissimo a mio marito: non sarebbe la persona che oggi è se non fosse cresciuto insieme a suo zio. Ma ha anche tolto molte cose. Domeniche al parco, attenzioni, giovinezza... corse da qualunque posto per tornare a casa perché c'era un problema. Vacanze rimandate perché qualcuno doveva rimanere con lui. Insomma non è facile vivere con "Simple". 

Per questo motivo, di fronte alla scelta di avere di nuovo in casa una persona diventata "bambina"... mia mamma... ho scelto l'egoismo. Insomma, il tutto è successo mentre io aspettavo Lucia, la nostra prima figlia. La mia famiglia cominciava a prendere forma e io, io non me la sono sentita di far passare a mio marito di nuovo per tutto questo. Di far crescere i miei figli così. Certo, la dipendenza di mia mamma alla fine si dimostrò totale, non può assolutamente rimanere da sola e quindi la decisione era "giusta". Ma ancora oggi penso che potrei averla con me. Soffro nel pensarla a "Malicroix". Quindi la vita è un pochino più difficile di quando questo libro, che mi è piaciuto moltissimo, possa far capire. Mi sarebbe piaciuto essere coraggiosa come Kleber. Ma... sono sicura che crescendo, purtroppo, anche a lui arriverà il momento di decidere, di guardarsi indietro e di valutare un futuro, non per se, ma per i suoi figli... con Simple? Questa la visione di una mamma... ma letto da adolescenti potrebbe davvero dare una bella lezione di vita! 

Luigi ha vissuto con "noi" (abitiamo sopra casa di mia suocera) fino a un anno prima della sua morte. Lui stesso chiedeva di andare a ricovero... voleva far riposare tutti secondo me, donare la libertà di movimento che non hanno avuto per tanto tempo. Adriano andava ogni settimana a trovarlo. L'ultimo giorno voleva rimanere con lui... sentiva di doverlo fare ma aveva noi, moglie e figlia di 6 mesi, a casa. Si sono salutati... penso consapevoli entrambi. Ora che lui non c'è più ci rendiamo conto ogni giorno di quanto, senza saperlo, lui ci ha donato. Ci ha insegnato moltissime cose. Ma se chiedete ad Adriano della sua infanzia e della sua giovinezza... della scuola... ecco lui vi dirà che non è stato affatto facile. 

Luigi ci diceva sempre: 


"mai fermarsi, 
chi si ferma è perduto".

Questo oggi è il moto della nostra vita: mai fermarsi. Vivere! 


noi con zio Luigi. Lucia aveva 5 giorni. Natale 2009


Vi parlerò ancora di Luigi e di mia mamma... intanto leggete SIMPLE, perché tornare a vedere la vota con gli occhi di un bambino (di 23 anni) ne vale la pena.

Mio fratello Simple di Marie-Aude Murail.
Traduzione: Federica Angelini (complimenti per la nota sulla traduzione dei nomi!!!)
Ed. Giunti 2009 - 2013
ISBN 978-88-09-78395-9