venerdì 5 giugno 2015

Il dizionario del primo giorno di scuola

Si, si lo so, per il primo giorno di scuola manca ancora un pochino ma noi abbiamo già iniziato i preparativi. Abbiamo tanta tanta voglia di imparare a leggere e a scrivere! 

Ormai 2 mesi fa abbiamo preparato la zona studio, un tavolo di fronte al tavolo di mamma. 2 tavoli uguali, per stare insieme, per studiare insieme. Ci manca la sedia. Dobbiamo cercarla accuratamente. La sedia è importante. 



Poi dobbiamo prendere l'astuccio, lo zaino e tutte quelle cose. Ma prima di tutto dobbiamo rendere il tavolo il posto perfetto per studiare. Fin dal primo giorno. Bisogna fin da subito creare una abitudine. Di cosa abbiamo bisogno, quindi? 

Per me è semplice. Devo solo pensare a quello di cui ho bisogno io per preparare il tavolo di Lucia al meglio:
- Matita, penne, matite colorate, forbice, colla.... in pratica tutto quello che abbiamo anche nello astuccio. Tutto a portata di mano.
- Fogli
- Un quaderno dove scrivere, dove io possa mettere le lettere da copiare prima di farlo nel quaderno di scuola.
- Una agenda o diario e la settimana scolastica plastificata e sempre disponibile. 
- Una mappa (meglio un mappamondo)
- Un dizionario della lingua italiana

Bene, l'altro giorno su FB ho scritto che avrei regalato a mia figlia, per il primo giorno di scuola, un ottimo dizionario da conservare tutta la vita. Mi hanno risposto che è presto, che il dizionario va chiesto a fine della seconda, e che l'inizio della scuola è già sufficiente trauma. 

Sono rimasta un attimo sconvolta. Ed è per questo che oggi scrivo. Non mi piace fare polemica, evito quando posso, quindi ho lasciato perdere. Ma vorrei davvero dire la mia. 

Intanto, il dizionario è necessario fin da subito, secondo me. Lo so, io potrei spiegare a Lucia le parole che non capisce o non conosce, oppure... potrei cercarle nel suo dizionario insegnandole che avrà sempre un posto dove andare a cercare il significato delle parole, un libro tutto suo. Così posso insegnarle fin da piccola l'importanza delle parole, della ricerca, degli strumenti che abbiamo per imparare. Logico, magari il primo anno non saprà cercare da sola; avrà il mio aiuto. Ma perché aspettare ad aprire un dizionario solo quando la scuola lo chiede? Io lo uso spesso, quando ho dei dubbi su come si scrive una parola (e dato che sono una mamma straniera sarà utile anche a me per aiutarla, sopratutto con le doppie lettere, ad esempio). 

Inoltre è un regalo simbolico, che accompagnerà la sua crescita. Io avevo un grosso dizionario, di mio padre, che consultavo spesso. A volte, la sera, cercavamo delle parole sconosciute per imparare cose nuove. Mia mamma, che lavorava in banca, aveva sempre a portata di mano un dizionario della lingua e uno di sinonimi e contrari, perché anche quando scrivi una relazione per far concedere un mutuo è bene non dimenticare la forma, non ripetere parole, e quindi il dizionario di sinonimi e contrari diventa fondamentale, per qualsiasi lavoro. Anch'io ho i miei dizionari, che ho portato con me il primo giorno di lavoro in un hotel... Insieme ai dizionari di lingua (inglese, tedesco, francese) 

Imparare a usare un dizionario è importante. E non è mai presto per iniziare. Per la fine della scuola invece il regalo sarà una penna stilografica, stesso regalo che i miei fecero a me e che tuttora utilizzo. Scrivere con la stilografica ha un gusto particolare. 

Ana - 20.04.96


Poi ci sarebbe molto da dire sul "trauma" della scuola. Ma trauma perché? Perché devono stare seduti? Perché conoscono persone nuove? perché devono seguire delle regole? Perché poi a casa ci sono i compiti? Ma ovvio, ogni fase della vita porta un cambiamento ma chiamarlo trauma mi sembra davvero esagerato. Forse è un trauma più per noi, per l'impegno richiesto poi a casa. Ma imparare è divertente! Chi di voi, oggi, non vorrebbe tornare a studiare magari quelle materie che ci piacciono di più? Nel mio caso (e di molti di voi che mi leggete) chi non vorrebbe studiare un po di "letteratura per l'infanzia"? 

Giusto, a scuola bisogna studiare tutto, non solo le materie che ci piacciono di più. Ma se noi genitori mostriamo entusiasmo e fiducia, perché dovrebbe essere un trauma? La parola trauma è davvero troppo in questo contesto... veri traumi sono altri, no? Credo davvero che il, chiamiamolo "impatto", sia più sul non essere alla altezza di quello che noi grandi ci aspettiamo da loro. Almeno, se penso a quando ero io che andavo a scuola, ecco, la mia paura era deludere i miei. Crescendo ho imparato che in realtà non volevo deludere me stessa. Ma per arrivare a questo passano anni. Quindi sta a noi genitori incoraggiare, non forzare, aiutare e... lasciare il tempo per giocare. Far si che il tempo libero sia davvero LIBERO! 

Quindi ne arrabbiarsi se non sono all'altezza delle nostre aspettative 
ma nemmeno vantarsi se saranno bravi. 

Un altro giorno vi racconterò il mio "piano di attacco" e un po di libri che, come ogni mamma che si affaccia alla scuola elementare, sto divorando. Per me e per lei. Poi, si sa, le pillole di pazienza ancora non le hanno inventate ma... se le trovate battete un colpo!