lunedì 27 giugno 2016

Mia sorella Summer

Mia sorella Summer 
Ruth White 
Traduzione: A. Ragusa
Mondadori


"Quella sera mi ritrovai a pensare che stava diventando sempre più difficile voler bene a Summer e perdonarle le sue stranezze. E quando scoprii quel pensiero dentro la mia testa, mi sentii così in colpa che corsi in camera per darle una occhiata e abbracciarla, convinta di trovarla addormentata." 


Non ricordo come questo libro sia arrivato da me. Probabilmente un consiglio. Credo dopo aver letto "Mio fratello simple". Certo è che era da un po in attesa di essere letto. Arrivato il suo turno ho capito. Prima del viaggio di quest'anno in Spagna per trovare mia mamma non avrei mai potuto leggerlo. Prima di perdonare la vita per avermi portato via la mamma che avevo un tempo e lasciare al suo posto il contenitore che oggi è, mi avrebbe fatto troppo male questo libro. Oppure mi avrebbe aiutata. 


"Soltanto allora mi resi conto che da qualche parte sulle colline avevo assorbito l'idea -per osmosi, avrebbe detto il professor Pinkney - che la pazzia fosse uno scheletro da tenere sotto chiave. (...) Pensai a tutte le parole e giri di frase che si usano per indicare i malati di mente. Parole che avevo usato anch'io. Grullo. Svitato. Senza una rotella. Tocco in testa. Picchiatello. Lunatico. Demente."


Questo libro parla di famiglia, di amicizia, quella che solo i fratelli riescono a capire. Parla di malattia. Di preoccupazione, di rimorso. Parla di crescita e di responsabilità. Dell'importanza delle persone e del stare bene, insieme. Di rinuncia e anche di sconfitta. Di sollievo. Di pace. Di vita. Di cose che sono più grandi di noi e non possiamo cambiare. E insegna, che anche se lo sconforto può a volte sopraffarti, la vita è più forte di qualunque altra cosa, più forte e più importante. E bisogna viverla, fino in fondo! 


"Pensi mai a com'è misterioso il sonno? T'immergi dentro di te. Sprofondi laggiù e parli con un altra te stessa. E insieme decidete cosa fare, e come, il giorno successivo. Ecco cos'è il sonno: una pausa per pianificare il futuro." 


Summer e Lyric sono 2 sorelle, orfane di madre. Suo padre, minatore, decide di cambiare vita e trasferirsi con le figlie in città. Partono alla ricerca di un lavoro in fabbrica, di una nuova vita per lui e per le figlie. Non è facile ma riescono a cavarsela con il poco che hanno. Piano piano la vita in città accoglie le due adolescenti. Lyric a scuola. Summer con un lavoro. Ma qualche ombra nel comportamento di Summer lascia intuire che qualcosa non va. Summer è affetta di schizofrenia, una malattia della quale ho imparato alcune cose leggendo questo libro. 

Ma la parte per me importante di questo libro è la crescita di Lyric. I suoi sentimenti verso la sorella. Lo sconforto e la vergogna. L'Amore con la A maiuscola per Summer. Pensieri appena accennati che fanno riflettere. Empatia, tanta, verso questa bambina che deve crescere in fretta per badare a sua sorella. E che deve accettare la malattia contro la quale niente può fare. 

"Vedi Lyric? Mi sto dissolvendo - mormorò- Vedi? Sono quasi scomparsa."