Un libro tira l'altro... vero? Sono in periodo Pennac. Non so se capita anche a tutti di avere periodi di lettura con un autore. Mi è successo l'estate scorso con David Almond, di cui credo mi manchino solo 2 libri da leggere. E ora succede con Pennac. Sto rileggendo "DIario di scuola". E nella rilettura ho trovato questo brano di un libro che ora dovrò leggere... chi sa perché non lo avevo notato prima. Sarà il periodo della vita che è un po' buio (anno bisiesto....), sarà che parla una madre. sarà per le cose che succedono nel mondo ultimamente, per i morti di serie B. Non lo so. Ma leggere un piccolo brano e decidere che devi leggere tutto il libro. Ecco. Questo è successo.
"Ma perché mai gli uomini sono cattivi? Quanto mi stupisco su questa terra. Perché diventano così presto carichi d'odio, astiosi? Perché adorano vendicarsi, dire subito male di te, loro che presto moriranno, quei poveretti? E' incredibile che questa orrenda avventura degli umani che arrivano su questa terra, ridono, si muovono, poi di colpo non si muovono più, non li renda buoni. E perché ti rispondono subito male, con una voce da cacatoa, se sei dolce con loro e dai loro l'impressione di essere senza importanza, ossia senza pericolo? Questo fa si che i teneri devono far finta di essere cattivi, per essere lasciati in pace, o anche, cosa tragica, per essere amati. E se si andassi a letto a dormire sonni spaventosi? Cane che dorme non ha pulci. Ma si, andiamo a dormire, il sonno ha i vantaggi della morte senza il suo piccolo inconveniente. Andiamoci a sistemare nella gradevole bara. Quanto mi piacerebbe poter togliere, come lo sdentato la dentiera che mette in un bicchiere d'acqua accanto al letto, togliere il mio cervello dalla sua scatola, togliere il mio cuore troppo pulsante, questo povero fesso che fa troppo bene il suo dovere, togliere il mio cervello e il mio cuore e immergerli, questi due poveri miliardari, in soluzioni rinfrescanti mentre io dormirei come il bambino che non sarò mai più. Quanto pochi sono gli umani e come diventa subito deserto il mondo."
tratto da "Il libro di mia madre" - Albert Cohen - Trad. G. Bogliolo - Rizzoli 1992
a sua volta tratto da "Diario di scuola" di Daniel Pennac - Feltrinelli