venerdì 28 marzo 2014

Genitori con il cuore. Capitolo II - Vivere con un bambino piccolo

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Dopo il primo assaggio di questo libro (Capitolo I - Genitori con empatia e fiducia) passo al secondo capitolo del libro che si dedica ai bambini più piccoli. In questa parte del libro mi sono resa conto che, forse, l'autrice è un po troppo severa. Anche se ci sono dei pensieri che condivido, molto altri mi hanno lasciata un po' perplessa. Mi sembra esagerato dire "i genitori che incoraggiano l'auto-appagamento attraverso oggetti sostitutivi della loro presenza contribuiscono a formare un'era di possesso materialistico, solitudine e mancanza di appagamento emotivo". Niente di che se non fosse che gli oggetti sostitutivi per lei sono le culle a sbarre (meglio nel lettone con mamma e papà), i passeggini sostitutivi delle braccia materne.... Ok, va bene tutto ma non credo che questo possa creare solitudine. 


Ho sempre pensato che NEL TERMINE MEDIO C'E' LA VIRTÙ, dunque se il bambini di notte viene nel lettone lo lascio anche stare ma da questo a non avere nemmeno i lettini, esagera un po'! Jan Hunt è proprio contraria ai lettini e in questo capitolo parla persino del pericolo di soffocamento. Incoraggia a tornare alle abitudine di un tempo quando i bambini dormivano sempre con i genitori. Non mi trovo molto d'accordo anche se, come ho già detto, se vengono loro nel lettone possono restare ma credo sia anche una crescita personale riuscire a dormire da solo senza paura. Nei tempi che viviamo imparare a stare bene con se stessi, imparare cosa sia la solitudine, è a mio parere molto molto importante. Tante malattie oggi vengono dal fatto proprio di trovarsi da soli all'improvviso. Libertà di venire nel letto ma consapevolezza che ognuno ha il suo posto credo sia un giusto compromesso. 

Sempre in questo capitolo, Jan Hunt offre 10 ragioni per rispondere al pianto di un neonato spiegando come sia dannoso e inutile lasciarlo piangere. Nel mio cuore di mamma ho sempre creduto che se un bambino piange un motivo c'è. Bisogna sempre capire proprio il motivo per poter aiutarlo. Ricorderò per sempre una notte in particolare con mia figlia grande, mentre imparavo questo difficile mestiere di essere mamma. Lei piangeva, piangeva, piangeva e noi non ne capivamo il motivo: aveva appena mangiato, pannolino pulito, era anche stanca ed era in braccio a me ma niente, continuava a piangere. Dopo un ora.... pensiero "il nasino??!!" Appena abbiamo pulito il naso ha respirato e si è subito addormentata. Lei non poteva dircelo ma un motivo c'era.... Dunque bisogna sempre mettersi nei panni del bambino e pensare a cosa c'è che può disturbarlo. Credo proprio che anche quando capiscono che con il pianto possono ottenere qualcosa in realtà ci stanno facendo capire che hanno bisogno di noi. 

Il capitolo chiude con "Dieci modi per crescere un bambino felice". Vi riassumo un po questi 10 suoi consigli:
  1. Innamoratevi del vostro bambino (difficile il contrario...)
  2. Rafforzate questo amore con l'allattamento al seno (io aggiungo: ma non sentitevi colpevoli se non ci riuscite, io non ho mai preso il senno da mia mamma e lei è la persona più importante per me al mondo dopo mio marito e i miei figli)
  3. L'allattamento al seno fa bene anche alle madri (lei ritiene aiuta ad essere pazienti.... da esperienza personale non ci credo!)
  4. Tenete vostro figlio vicino a voi il più possibile 
  5. Dormite insieme al bambino
  6. Rispondete in modo premuroso e affettuoso al pianto del bambino, di giorno e di notte.
  7. Allattarlo, tenerlo in braccio e dormire con lui previene i maltrattamenti (questa non l'ho capita.... ma...)
  8. I castighi insegnano la violenza, distruggono l'autostima, suscitano rancore, interferiscono con l'apprendimento e danneggiano la relazione tra genitore e figlio.
  9. Dategli il tempo di sviluppare una forte sensazione di fiducia prima di avere un altro bambino.
  10. Se un bambino se "comporta male" è segno che alcuni bisogni primari non sono stati soddisfatti.
Io mi trovo d'accordo con i punti 1 - 2 - 6 - 8 e 10. 

Qui potete trovare altre recensioni dello stesso libro:

Per finire vi lascio l'ultima frase del capitolo:
"I migliori regali che potete fare a un figlio sono il vostro tempo, la vostra pazienza e la vostra comprensione".