domenica 30 novembre 2014

Leggere a voce alta - una conferenza della professoressa Silvia Blezza Picherle

A Negrar ho partecipato a questa stupenda conferenza della professoressa Blezza di cui oggi vi racconto la prima parte. 
Un momento bellissimo, con blocco per appunti e penna alla mano! Sono tornata studentessa per un giorno e mi è venuta voglia davvero di continuare a studiare! Allenare la mente non solo leggendo ma anche studiando! Bellissimo…. non credete?


Vi racconto dunque quanto spiegato dalla professoressa. “Letteratura e bisogni: perché è importante leggere?”
 

E’ un dato di fatto che leggere autonomamente oppure attraverso l’ascolto, è importante, non solo a livello pedagogico ma anche psicologico, sociologico…. LEGGERE è interdisciplinare e quindi bisogna anche curare COSA si legge.

Il primo spunto che ci ha offerto la professoressa, il primo consiglio, è di andare oltre le idee e i luoghi comuni che, parlando delle letteratura dai 0 ai 18 anni sono che la letteratura serve a  
  1. Insegnare i valori, modi di pensare corretti, stili di vita giusti (quello che tra di noi abbiamo definito i “libri medicina”)
  2. Educare alle emozioni e ai sentimenti.
  3. Trasmettere una morale da discutere in modo esplicito.
  4. Affrontare problemi interpersonali e socio-culturali (bullismo, guerra, razzismo)
  5. Come supporto per approfondire alcune discipline
  6. Migliorare il modo di parlare, scrivere e arricchire il linguaggio. (ma questo, è chiaro, dipende dai libri, da come si legge, dalla metodologia e quindi è importantissimo scegliere i libri di qualità)
  7. Far conoscere i grandi classici per dare una educazione letteraria

Di conseguenza cosa succede? 
  1. Scelta del libro in base ad argomento / contenuto a prescindere della qualità della scrittura e delle immagini, senza tener conto che non c’è più un argomento unico negli albi ne nei romanzi.
  2. Scelta di libri in base al contenuto per agganciarli al programma scolastico o per trattare una tematica o valore importante; come per esempio la scelta di Piccolo Principe per parlare di amicizia e solo di quella!
  3. Scelta di fiabe o classici in qualsiasi versione, non tenendo conto degli originali, non studiando le versioni in commercio, dove si trovano adattazioni di scarsissima qualità.
  4. Imposizione di letture volute dagli adulti, che non tengono conto della qualità.
  5. Proposte anzitempo di alcuni classici o fiabe per trarre la lezione o la morale. “Le fiabe sono per adulti, non leggere le adattazioni ai bambini, piuttosto aspettare l’età giusta per leggerle” 
  6. Percorsi obbligati di alfabetizzazione emozionale che a volte alienano i bambini. “Dal punto di vista psicopedagogico è una violenza sui bambini”. (approfondirò questo argomento che è molto interessante a mio avviso)
  7. Esecuzione di schede di analisi che impediscono l’interpretazione letteraria. Non bisognerebbe fare schede fisse (chi è il protagonista? chi è l’antagonista? ecc)  ma domande appositamente studiate per ogni libro. E bisognerebbe insegnare ad analizzare i testi NON con i classici.
  8. Si evidenziano solo alcuni contenuti, valori e concetti ritenuti utili come funzione educativa, formativa, linguistica e letteraria ma non si aprono discussioni o conversazioni!
  9. Si fanno “domande verifica” per controllare l’apprendimento “che cosa ci insegna questa fiaba”. Ma le fiabe non vogliono insegnare niente…. raccontano LA VITA.

Da tutto questo ne consegue:
  1. Un uso strumentale della letteratura in funzione di apprendimenti specifici.
  2. Non si assapora il piacere della lettura integrale di una opera letteraria, un piacere non solo emotivo ma anche cognitivo perché leggere attiva tanto i sentimenti quanto i pensieri. 
     

Bisogna quindi andare oltre gli SLOGAN

“Leggere è il cibo della mente”
“Leggere ci fa crescere”
“Più leggi, più sai leggere la realtà”

Ma quale cibo vogliamo dare alla mente, di qualità o fast-food? Crescere? ma come? tutto dipende dalla qualità del libro. Ma la realtà che impariamo a leggere dipende sempre dal libro e quindi…

 
Non è importante il leggere in sé bensì CHE COSA e COME si legge

Continuerà! 

Visitate il sito della professoressa: www.raccontareancora.org