sabato 5 luglio 2014

Dalla parte dei bambini: la rivoluzione di Maria Montessori


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Ho iniziato da un po’ a leggere libri diversi, non libri per evadere la mente, ma bensì libri per riflettere, per migliorare il mio approccio alla educazione dei miei figli e per diventare più brava nel mio nuovo lavoro, la famiglia. Dal momento che ho deciso di restare a casa con i bambini, di licenziarmi, la mia vita è molto cambiata. In questo mio nuovo mondo ci sono tanti libri, tante nuove scoperte. Una di esse, forse la più coinvolgente, è stata la scoperta della scuola Steiner che sono andata a visitare a fine maggio.

Da questa domenica vissuta “in comunità” sono nati tanti pensieri e progetti.
E dai pensieri la voglia di approfondire. E dalla voglia di approfondire la lettura di nuovi libri. Mi sono così avvicinata al pensiero montessoriano. Per prima lettura ho preso questo volume, che racconta la vita di Maria Montessori.

E’ durato soltanto 48 ore sul mio comodino (e solo perché mi si chiudevano gli occhi). Dalla prima riga cominci a capire che Maria Montessori era una donna nata prima del tempo… La società non era pronta per una donna così. Ma comunque è riuscita a fare “la rivoluzione” nelle sue scuole.

Lei decide di diventare medico. Nel 1900, medico. Con coraggio e testardaggine (perché doveva essere davvero una donna testarda) divenne medico. Poi conosce i bambini rinchiusi come malati di mente ma che malati non sono (non tutti almeno) e comincia il suo percorso di educazione che la porterà a creare il “Metodo Montessori”.

Nella sua vita privata ha la fortuna di avere una madre che la incoraggia e un padre che, dal silenzio, fa altrettanto. Per il mondo in cui viveva il semplice fatto che suo padre le abbia fato in regalo un libro con tutti i pezzi di giornale che parlano da lei fa capire che uomo si nascondeva dietro al silenzio e alla mancanza di incoraggiamento diretto. Ricordiamoci che era il secolo scorso... uomini d'altri tempi. 

Maria ha anche un figlio fuori dal matrimonio che lascia accudire da una coppia e che solo quando avrà 13 anni porterà con se. Il passaggio del libro in cui Lisette, una delle bambine salvate da Maria e che è loro ospite per un po’, fa capire a Mario quanto difficile si stato per sua madre farlo crescere con altre persone è molto commovente.  Perché anche per Mario non è stato facile accettare che Maria, la buona signora che andava sempre a trovarlo, fosse su madre.

Poi, ovviamente, ci sono tutte le sue scuole e i suoi bambini. Questo passaggio, della vista della regina, mi ha davvero colpita. La risposta della regina è… perfetta!

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E poi arriva il fascismo. Si parla molto poco nel libro delle scuole nel fascismo. Maria Montessori scappa via perché il fascismo vuole far credere che il suo metodo sia un pilare del regime ma lei educa alla pace e alla libertà.

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Questo è solo il primo assaggio. Adesso comincerò a leggere sul metodo. Alcune cose sono già chiare: i bambini sanno fare le cose se glieli lasci fare, se vengono coinvolti e non solo protetti.

Da qui inizia il mio percorso. Leggerò di più sul suo metodo per imparare, per migliorare, per crescere. Ma, come sempre faccio quando leggo, sarò critica perché penso proprio che molte dei suoi insegnamenti non possano essere seguiti alla lettere dopo un secolo, perché sicuramente alcune cose vanno riviste e perché lei, in quanto insegnante, dopo una certa ora riusciva a smettere; smettere di avere pazienza, di sorridere sempre. Lei poteva arrivare a casa, farsi un bagno caldo e ricaricarsi per la giornata successiva cosa che ahimè, noi mamme non abbiamo il privilegio di avere!

"Alla fine della giornata loro hanno ancora energia in abbondanza, io e Marisa, invece, sembriamo due sopravvissute! Eppure non potrei fare a meno di quei ragazzini."

Dalla Parte dei Bambini: la rivoluzione di Maria Montessori
Daniela Palumbo
Edizioni EL
€ 12,00